Dominic Thiem piega al terzo set Roger Federer e diventa il nuovo campione di Indian Wells conquistando così, per la prima volta in carriera, un titolo ATP Master 1000.
Ecco finalmente Thiem, talento acclamato ormai da qualche anno ma scostante nel rendimento, altalenante nelle prestazioni ed apparentemente incapace di fare quell’ultimo piccolo salto in avanti, quello definitivo nel club dei grandi campioni.
E invece, come spesso accade nelle storie sportive, in un periodo drammaticamente negativo, in assenza di risultati incoraggianti, sfiduciato per diverse inattese sconfitte, alcune anche piuttosto negative, il predestinato si risveglia e, come per magia, riesce laddove non era mai riuscito prima.
Lontano dalla sua amata terra rossa, superficie dove fin qui aveva ottenuto i risultati più brillanti della sua carriera tanto da essere considerato il maggiore antagonista del re Rafael Nadal, Thiem, sul cemento del deserto californiano, si scopre meraviglioso vincitore al termine di un torneo perfetto, per intensità fisica, qualità di gioco e cattiveria agonistica.
E quale modo migliore per festeggiare il titolo più prestigioso della carriera fin qui se non superando in finale sua maestà Roger Federer al termine di un match di elevata intensità, di estremo equilibrio e che il più giovane dei due ha gestito, nelle fasi più calde, con sorprendente autorevolezza e personalità.
A tu per tu con uno dei più grandi campioni dello sport, Thiem, dopo un avvio un po’ contratto e titubante che ha pagato cedendo il primo parziale, ha messo in scena tutto il suo repertorio, quel vasto bagaglio tecnico che lo caratterizza e di cui dispone, dal fulminante rovescio ad una mano, dirompente e preciso, al pimpante fidato diritto, carico ed effettato, fino al servizio vario ed intelligente.
Di fronte al maestro assoluto della tecnica, Thiem ha vinto senza sfigurare nel confronto sulle stesse armi, impreziosite, però, in lui, da un’incredibile condizione fisica che lo ha fatto letteralmente volare in lungo e in largo per il campo senza sentire mai la fatica.
Una prestazione da incorniciare per un titolo che si spera possa essere il vero e definitivo momento di svolta nella storia tennistica di Thiem che salirà oggi in quarta posizione mondiale, avvicinando i piani altissimi della classifica mondiale ai quali sembrava destinato già da tempo.
Ed ora, nell’imminente appuntamento di Miami, il giovane austriaco sarà chiamato a dimostrare immediatamente che il suo successo californiano non è stato un caso isolato ma che la strada intrapresa è quella giusta e da qui in avanti, nei tornei più importanti, sarà necessario fare i conti anche con lui.
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