Come consuetudine, andiamo a vedere quali sono state le cose più belle della giornata e quelle da dimenticare. Si è segnato moltissimo e diversi giocatori hanno siglato una doppietta: Insigne, Muriel, Belotti, Ilicic, Bernardeschi e Suso. La Juventus vola a +7 sulla Roma, dietro è bagarre…
INSIGNE
Lo scugnizzo è tornato a segnare e lo fa nel momento più importante della stagione. Il Napoli è senza veri attaccanti di ruolo (Gabbiadini e Milik infortunati) e il gioco espresso non è all’altezza delle stagioni passate, inoltre l’Udinese di Del Neri aveva perso soltanto a Torino contro la Juventus. Insigne si è sbloccato, ha spazzato via quello zero sulla casella delle reti segnate e si è ripreso il Napoli. O’ surdato ‘nnammuratu.
MURIEL
Con la doppietta di ieri, porta la Sampdoria in paradiso e condanna il Sassuolo a una sconfitta a dir poco rocambolesca, se pensate che a sette minuti dalla fine vinceva 2-0. Dopo qualche anno di alti e bassi, il colombiano sembra essersi integrato alla perfezione nel calcio italiano e Giampaolo sa come innescare la sua velocità. Insieme a Quagliarella, ricordano la premiata ditta Bazzani–Flachi. Sbocciato.
SUSO
Prima del derby, Suso aveva dichiarato che in caso di doppietta nel derby sarebbe andato da Milanello a Milano a piedi. Non sapremo se lo farà o no, certo è che la doppietta di ieri sera è frutto di classe ed eleganza allo stato puro. Purtroppo per lui, l’assenza di Romagnoli si è fatta sentire e Perisic al 92esimo ha infranto i sogni di vittoria del Milan. Sontuoso.
BELOTTI
Il Gallo non si ferma più. Con la doppietta di ieri, raggiunge Dzeko in cima alla classifica cannonieri e mantiene il Toro in scia delle grandi. Partita dopo partita, Belotti sta dimostrando di essere il perfetto connubio di due pilastri del calcio italiano. Il Gallo abbina la potenza di Vieri al senso del gol di Filippo Inzaghi, per gli avversari c’è ben poco da fare. Gallo Cedrone.
LAZIO
Tutti in piedi, togliamoci il cappello e inchiniamoci di fronte alla super Lazio di Inzaghi. Ottavo risultato utile consecutivo, un punto di distanza dal secondo posto in classifica e morale alle stelle. L’aquila è tornata e gran parte del merito è di Simone Inzaghi, che sta dimostrando di essere un allenatore da Serie A. Se non segna Immobile, ci pensa un ritrovato Felipe Anderson. Vola, un’aquila nel cielo.
ATALANTA
I ragazzi di Gasperini stanno riuscendo nell’impresa di mettere in difficoltà i giornalisti, ormai a corto di aggettivi per descriverli. I numeri parlano chiaro. Sette vittorie nelle ultime otto partite, terzo posto a pari merito con la Lazio e condizione fisica ottimale. Sotto di un gol contro la Roma, l’Atalanta è stata capace di ribaltare il risultato all’ultimo respiro col giovane Kessiè. Inarrestabile.
SASSUOLO
A sette minuti dalla fine, il blackout. In vantaggio 2-0 sul campo della Sampdoria, si fa rimontare e riesce a perdere 3-2 una partita già vinta. C’è un problema nella testa dei giocatori del Sassuolo, perché non è la prima volta che accade. Pensate a Milan–Sassuolo 4-3 (i neroverdi vincevano 3-1) e a Sassuolo–Rapid Vienna 2-2 (il Sassuolo vinceva 2-0). La sensazione è che a un certo punto subentri la paura di vincere e la squadra si lasci andare. Ingenuo.
PALERMO
Sesta sconfitta consecutiva per il Palermo di De Zerbi, travolto 3-1 dal Bologna di Donadoni che ritorna alla vittoria dopo 2 mesi. I rosanero, passati in vantaggio con Nestorovsky, sono stato incapaci di mantenere il risultato e dopo aver incassato il pareggio di Destro, si sono spenti. Diamanti non illumina, la difesa fa acqua da tutte le parti e il centrocampo passeggia. Inerme.
ROMA
La sconfitta di Bergamo è difficile da digerire per diversi motivi. Il primo è che la Roma era in vantaggio 1-0 al termine del primo tempo e avrebbe dovuto gestire meglio la partita, il secondo è che una squadra che vuole vincere lo scudetto non può permettersi ingenuità come quella di Paredes all’ultimo minuto di gioco. I limiti di questa Roma sono sempre a livello mentale e Spalletti dovrà lavorare molto sulla tenuta psicologica dei giocatori. Fragile.
CAGLIARI
Quarta sconfitta in cinque gare per il Cagliari di Rastelli, che almeno è riuscita ad evitare la goleada delle ultime due partite. La vittoria sull’Inter a San Siro ha fatto più male che bene, perché i rossoblu dopo quella gara non hanno mai messo in campo la grinta e la determinazione necessaria per portare a casa il risultato. Domenica arriva l’Udinese e serve una vittoria scaccia crisi. Bagno d’umiltà.
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