La prima giornata di campionato del 2017 fa nascere alcune interessanti riflessioni: la Juventus è sempre più dipendente da Higuain, Perisic è l’arma segreta di Pioli, Immobile è il trascinatore di una Lazio che conquista una vittoria ormai insperata e Bacca è tornato al gol. Andiamo a vedere, nel dettaglio, i top e i flop di giornata.
HIGUAIN
Con la doppietta di ieri sera al Bologna, raggiunge quota 12 reti in campionato. L’anno scorso ne aveva segnati 19, ma è anche vero che aveva giocato 400 minuti in più. In poche parole, non è cambiato nulla dall’anno scorso e Gonzalo viaggia sempre su medie impressionanti. Se i rigori non li battesse Dybala, il suo bottino sarebbe ancora più proficuo. Arma letale.
PERISIC
L’Inter ha 33 punti in campionato e ben 11 li ha portati a casa Perisic. Gol decisivo contro la Juventus (3), pareggio contro il Bologna (1), pareggio contro il Milan (1), gol decisivo contro il Crotone (3) e la doppietta di ieri contro l’Udinese (3). Perisic fa solo gol decisivi e ormai si trova alla perfezione con Icardi, che gli ha fornito 3 assist. Ivan il Terribile.
IMMOBILE
Nel giorno del compleanno della Lazio (117 anni di storia e di gloria), Immobile infiamma il cuore dei tifosi laziali in un Olimpico gelato per le temperature da Polo Nord. Dopo il rigore sbagliato da Biglia e i miracoli del portiere del Crotone, sembrava una partita stregata ma al minuto 91′ Ciruzzo compie il miracolo. Ancora una volta. Ciro il Grande.
ATALANTA
In attesa di salutare Gagliardini (direzione Inter), Gasperini si prende la soddisfazione di asfaltare, senza se e senza ma, il Chievo di Maran e manda un bel segnale al campionato: non sono gli uomini a fare la squadra, ma la squadra a fare gli uomini. Freuler, chiamato a sostituire il partente Gagliardini, si cala subito nella parte e sigla il 4-1. A tutto Gasp.
BACCA
Dopo 594 minuti, termina il digiuno di Carlos Bacca. Il colombiano sceglie la gara migliore per sbloccarsi, perché lo 0-0 casalingo contro il Cagliari sarebbe stato un risultato poco confortante per iniziare bene l’anno. A due minuti dalla fine, Bacca sfrutta l’assist di Lapadula e trafigge Rafael. La sinfonia rossonera può continuare, è tornato il maestro: Johann Sebastian Bacca.
CHIEVO
La classifica è buona e le possibilità che il Chievo possa retrocedere sono minime, certo è che la prestazione di ieri si può racchiudere in un solo aggettivo: imbarazzante. Non si capisce perché Maran non punti sul giovane e talentuoso Inglese a discapito di giocatori che ormai hanno fatto il loro tempo (Meggiorini e Floro Flores). In difesa Dainelli ha 38 anni, Gobbi 37 e Gamberini 36. 111 anni in tre. La disfatta contro i baby dell’Atalanta sta anche nella differenza d’età. Matusalemme.
UDINESE
Nel complesso, l’Udinese contro l’Inter ha giocato una partita gagliarda ma qualcuno ha avuto l’impressione che una volta in vantaggio abbia iniziato a peccare di arroganza. L’Inter era alle corde, l’Udinese avrebbe potuto infilzarla ancora. Così ci ha pensato Perisic a gelare i tifosi friulani, prima allo scadere della prima frazione di gioco e poi a tre minuti dalla fine. Immatura.
PALERMO
Un’altra sconfitta per il Palermo, questa volta contro una diretta rivale per la salvezza: rosanero a -7 dalla permanenza in Serie A. La situazione della squadra siciliana è ormai disperata e i tifosi iniziano a rumoreggiare. Zamparini non è soddisfatto di Corini e potrebbe decidere di richiamare De Zerbi, cacciato qualche mese fa. Le comiche.
CAGLIARI
Un bel viaggio a Lourdes potrebbe servire per benedire le trasferte. Con la sconfitta di Milano (arrivata nei minuti finali), il Cagliari è alla quinta sconfitta in sei partite. E se contiamo che il pareggio di Pescara è frutto di un gol subito al 92esimo (Caprari), riusciamo a comprendere quanto sia veritiero il tabù trasferta. Urge una vittoria roboante che allontani il malocchio. Mal di trasferta.
TORINO
La rincorsa del Torino verso le zone altre del campionato si è un po’ inceppata e il punto di ieri a Sassuolo, come ha giustamente sottolineato Mihajlovic, equivale a due punti persi. Nel primo tempo i granata meritavano di più, mentre nel secondo è subentrata un po’ di confusione e il Sassuolo è riuscito a prendere le misure. Nella speranza che Iturbe regali emozioni, c’è molto da lavorare. Toro a metà.
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