Termina 2-2 il match tra Roma e Inter valido per la quattordicesima giornata del campionato di Serie A. Per i giallorossi la doppia rimonta al vantaggio prima di Keita poi di Icardi è firmata da Under e Kolarov.
Un Luciano Spalletti soddisfatto quello che si è presentato ai microfoni nel post-partita. Il tecnico nerazzurro ha infatti evidenziato come un pareggio a Roma, contro una squadra alta e ben messa in campo, possa essere per qualsiasi squadra movente di orgoglio capace di dare fiducia e consapevolezze. L’allenatore, poi, ha anche parlato di uno dei temi più controversi del match, l’arbitraggio: “Penso che a Rocchi non si possa dire nulla. Ha arbitrato una grande partita da grande arbitro. Anche la mia espulsione l’ha vista nel modo giusto, era una grande ripartenza e mi sono fatto prendere un po’ troppo la mano.” Per quanto riguarda invece gli altri due episodi dubbi – il primo su Zaniolo il secondo su Icardi – Spalletti si esprime così: “Tra Danilo e Zaniolo c’è un contatto leggero, sarebbe stato giusto controllare il VAR. Plateale è invece la tranvata che riceve Mauro da Manolas, altro che spalla a spalla, quel contatto impedisce a Icardi di battere liberamente a rete.”
Ancora una volta decisivo ai fini del match il capitano nerazzurro, che negli ultimi minuti è stato affiancato dal suo amico e connazionale Lautaro Martinez al centro di una diatriba mediatica causata dal padre: “Mauro è l’estensione del bomber fatta a gol. È un calciatore che in area di rigore ha una sfacciataggine incredibile. Lui vive per il gol, e anche sul far salire la squadra e tenere palla sta lavorando e migliorando. Per quanto riguarda il tweet del padre di Lautaro c’è poco da dire. Il calciatore si è scusato davanti a me, Zanetti e la squadra. Per fortuna è stato direttamente lui a prendere posizione facendo togliere il post dal padre. Per me e tutto chiarito.” Immancabile, infine, una domanda relativa a Francesco Totti e il suo ritiro: “Dovreste smettere di dire falsità. Non ho fatto ritirare io Francesco, la società sapeva sin dall’inizio che non avrei continuato a Roma. Poteva benissimo proseguire la sua carriera ma è stato lui a voler smettere. Inoltre ci tengo a precisare un’altra cosa: da Trigoria non ho mai mandato via nessuno, è stato Francesco, in seguito ad una mia decisione, ad andarsene di soppiatto. Questo episodio è avvenuto sotto testimonianza di Vito Scala, Andreazzoli e l’allora Team Manager Manolo Zubiria.”
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