L’attaccante bosniaco della Roma Edin Dzeko ha rilasciato un’intervista alla rivista Kicker, parlando del suo futuro, ancora nella Capitale per almeno un biennio.
L’attaccante principe della Roma si è aperto, rilasciando un’intervista al giornale tedesco, parlando anche del passato, delle grandi critiche ricevute nei primi mesi, delle maglie sfottò con su scritto “Edin Cieco”, e del primo anno a Roma, andato male perché il bosniaco non era pronto fisicamente alla Serie A e non aveva ricevuto la giusta preparazione fisica in estate al City, una stagione che “è stata d’insegnamento” per Dzeko.
Non potevano mancare delle battute sul famoso ambiente romano, che Dzeko definisce come come a volte esagerato, ma bello da vivere, con qualche cenno al famoso addio di Totti, che ha portato il numero 9 quasi alle lacrime: “Stavo per piangere perché una leggenda smetteva di giocare a calcio. Ma era il momento giusto per smettere, lo sa anche lui.“
Parlando del futuro, Dzeko ha analizzato la situazione in Serie A, parlando della Juventus, principale avversario per lo Scudetto, che vince sempre dal 2011 ed è normale, per l’attaccante bosniaco, soprattutto se ha potuto comprare nella scorsa estate Higuain per 90 milioni di euro. Lo Scudetto: l’ossessione di ogni romanista, e anche di Dzeko, che conta di vincerlo entro un paio di anni, prima che il suo contratto con la Roma scada e lui pensi al futuro lontano dall’Italia.
Infine una battuta sul Var: “E’ strano, perché quando segni non sai se puoi esultare o aspettare che l’arbitro controlli l’azione. Ci dobbiamo ancora abituare, non bisogna abusarne.”
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