La Sampdoria riparte dall’Uomo Ragno. Non è ovviamente l’eroe inventato da Stan Lee per la Marvel, ma Walter Zenga. Sarà lui il prossimo tecnico del club ligure.

Ma andiamo con ordine. Dopo tanti tira-e-molla con il presidente Massimo Ferrero, Sinisa Mihajlovic ha annunciato l’addio. Il futuro del tecnico serbo è tra Napoli e Milan, ma non è da escludere una possibile sorpresa all’estero.

Da tempo Ferrero lavorava alla ricerca di un possibile sostituto. Tra i tanti nomi sembrava quello di Paulo Sousa il preferito dal presidente della Sampdoria, ma l’ex spagnolo di Juventus e Lazio ha deciso di non andar via dal Basilea.

Piaceva molto anche Maurizio Sarri, con cui ci sono stati incontri molto importanti nelle ultime settimane. Ma qualcosa è andato storto, forse quel pedigree non così importante e un carattere troppo accomodante. Non è un maestro di calcio ciò che serve ai doriani, che vogliono continuare a crescere provando a colmare il gap per lottare anche per il terzo posto.

C’era stato un contatto anche con Sergio Conceiçao, altro portoghese, altro profilo che attirava il presidente, che era rimasto estasiato dal gioco offerto dal suo Sporting Braga. Ma solo un sondaggio, nulla più, perché il prescelto era un altro.

Il futuro tecnico della Sampdoria sarà appunto Zenga, che firmerà un contratto annuale da 700 mila euro, più bonus legati a salvezza, Europa League (150 mila) e Champions League (300) e altri 100 mila in caso di vittoria della Coppa italia. Inoltre, sono stati inseriti dei premi anche per il cammino europeo, qualora saranno appunto i doriani ad accedere alla competizione.

La carriera di allenatore di Zenga si è svolta soprattutto all’estero. Dopo aver iniziato con i New England Revolution, è nell’Europa orientale che l’Uomo Ragno ha trovato le sue più grandi soddisfazione sulle panchine di Brera, National Bucarest, Steaua Bucarest, Stella Rossa, Gazientespor e Dinamo Bucarest. Poi le chance ottimamente sfruttate con Catania e Palermo, prima dell’esperienza in Asia con Al-Ain, Al-Nassr, Al-Nasr e Al-Jazira.

Benito Letizia