MotoGpP Italia 2019, Analisi Gara – La prima del Petrux. Marquez allunga

L’attesissimo weekend del Gran Premio d’Italia, sesta prova stagionale, non ha tradito le attese, regalando un grande spettacolo in ogni categoria. In MotoGP, Danilo Petrucci ha finalmente ottenuto la prima vittoria nella classe regina, al termine di una battaglia mozzafiato con Marc Marquez ed Andrea Dovizioso, che hanno completato il podio del Mugello, subito avanti ad un ottimo Alex Rins, autore di una bella rimonta.

Domenica da cancellare invece per la Yamaha e, in particolare, per un Valentino Rossi mai in lizza per un bel risultato, finendo nella ghiaia. In Moto2 festeggia la seconda vittoria di fila un ritrovato Alex Marquez, che si porta a -2 da Lorenzo Baldassarri, 4° dopo una super rimonta. In Moto3, invece, arriva il primo hurrà per Tony Arbolino, il quale batte di un soffio Lorenzo Dalla Porta; 7° il leader della classifica, Aron Canet.

Fonte: motogp.com

DUCATI: LA GIOIA DI PETRUCCI, DOVI DEVE ACCONTENTARSI. OUT I PRAMAC

La prima volta non si scorda mai, e siamo certi sarà così anche per Danilo Petrucci, la cui prima vittoria è giunta alla gara #124 in carriera e in MotoGP, per di più nella gara di casa del Mugello (terzo successo consecutivo per una Ducati in Toscana). Un successo meritato ed emozionante quello del Petrux, tra i migliori sin dalle prime libere, la cui 3° posizione in griglia lo metteva già in posizione di poter attaccare Marc Marquez. Il merito suo e degli altri ducatisti (Dovi e Miller) è stato quello di impedire una fuga precoce del catalano, invischiandolo in una lotta senza quartiere, praticamente curva per curva, protrattasi fino alla fine. Un Danilo sempre sul pezzo, concentrato e veloce, che ha giocato il tutto per tutto alla San Donato in avvio di ultimo giro, infilandosi nell’unico pertugio lasciato libero da Andrea e Marc; una situazione davvero al limite, nella quale pochi centimetri di differenza hanno fatto la differenza tra un sorpasso da urlo e un disastro. Quindi il #9 ha fatto tutto benissimo, non dando spazio al catalano e battendolo in volata per 43 millesimi. Ovvio, il ternano dovrà cercare di dare continuità a questo grande risultato; ma quel che è certo è che la sua carriera potrebbe essere giunta ad una svolta.

Chi in un certo qual modo ha dovuto fare buon viso a cattivo gioco è stato Andrea Dovizioso. C’è da premettere che, probabilmente, il forlivese alla vigilia avrebbe messo la firma per una gara costantemente di testa, visto che non aveva mai particolarmente convinto fino a qualifiche comprese. Andrea per buona parte della gara ha preferito controllare le mosse degli altri del gruppo dei primi ma, quando ha provato a rompere gli indugi, ha dovuto subire la reazione degli avversari, in primis proprio di Petrucci. Gli ultimi chilometri lo hanno visto vanamente provare a ripassare Marquez, rischiando anzi di farsi fregare il gradino più basso del podio da Rins, a causa di un lungo alla Bucine. Un risultato che ovviamente non lo soddisfa, visto che ora il rivale della HRC allunga a +12 su di lui (103 a 115). Riguardo gli altri ducatisti, positiva la prova di Michele Pirro, che porta a casa un ottimo 7° posto finale. Non è invece andata bene ai due alfieri del team Pramac. Una gara che poteva portare molti punti ha visto a quattro passaggi di distanza l’uno dall’altro prima Francesco Bagnaia (giro 11) poi Jack Miller (giro 15) finire a terra; peccato per entrambi, ma in particolare per l’australiano che, dopo aver fatto parte del gruppo di testa nella prima fase, poteva portare a casa un altro piazzamento in top-5.

Dovizioso alla guida della sua Desmosedici nella pista del Mugello.
Fonte: Twitter Dovizioso

HONDA: MARQUEZ SFIORA IL COLPACCIO, LORENZO ANCORA DISPERSO. OTTIMO NAKAGAMI

Marc Marquez perde la volata con Danilo Petrucci, ma in pratica anche lui esce vincitore dal Mugello. Questo perché in un weekend dove, sulla carta, avrebbe dovuto correre sulla difensiva, lo spagnolo e la sua RC213V sono stati grandi protagonisti, con la pole e record di sabato e con una gara molto consistente ieri, che per soli 43 millesimi non si è trasformata in una vittoria che avrebbe avuto un peso specifico enorme. Come dal diretto interessato sottolineato davanti ai microfoni, la primissima fase di gara del #93 era diretta a provare una fuga; intento non riuscito, grazie alla chiusura dei ducatisti, con anche Rins ad inserirsi. Marc comunque rimane lucido e, nell’ultimo giro, prova ad uccellare i rivali, fallendo nell’intento davvero di poco. Tornando al punto d’apertura, ovvero al Marquez comunque vincente, il secondo motivo è il fatto che il vantaggio su Dovizioso in classifica passa a +12, mentre Rins è a 27 lunghezze.

Per l’ennesima volta in questo avvio di stagione, la parte di box di Jorge Lorenzo non ha nulla di cui sorridere. Nemmeno il Mugello, una delle piste preferite del maiorchino, dove lo scorso anno aveva dominato in Ducati, riesce a guarirlo. Emblematico il fatto che, dalla 17° posizione di partenza, Jorge giunga al traguardo appena 13°, pur con non poche cadute di chi lo precedeva. Una situazione che continua ad essere critica, e che Jorge proverà a risolvere volando in Giappone. L’aspetto che fa pensare è che anche gli altri due piloti Honda, Cal Crutchlow e Takaaki Nakagami, stanno offrendo prestazioni nel complesso decisamente migliori. Soprattutto il nipponico, in Italia, ha ottenuto il miglior risultato in carriera nella classe regina (5°), al culmine di un weekend molto positivo; più in ombra il britannico, che comunque ha chiuso in 8° posizione.

SUZUKI: RINS SFIORA IL PODIO. LUI E LA GSX-RR CONVINCONO

Sospiro di sollievo in casa Suzuki. Il Gran Premio d’Italia, su una pista che avrebbe dovuto mettere in crisi la GSX-RR, ha invece mostrato la qualità e la solidità della moto di Hamamatsu, fortissima in fase di frenata, molto agile nel guidato, indietro ma non eccessivamente sul dritto rispetto ai riferimenti del momento, ovvero Ducati e Honda. Alex Rins, dopo il deludente 13° posto nelle qualifiche, si è prodotto in una bella rimonta che l’ha portato sin dai primi giri nelle posizioni di testa. A quel punto, Rins ha combattuto benissimo e a testa alta contro Marquez e le Ducati ufficiali, riuscendo più di una volta a superarli, mostrando in certi tratti di essere il più competitivo, soprattutto nei primi due settori. Nell’ultimo giro, per poco non gli riesce di infilare il Dovi, portando a casa comunque un 4° posto importante, viste le premesse. Domenica in ombra, ancora una volta, per Joan Mir (12°), che fatica a ritrovarsi dopo aver fatto intravedere ottimi sprazzi al debutto.

YAMAHA: DISASTRO ROSSI AL MUGELLO. VINALES METTE UNA TOPPA, MA E’ SOLO 6°. MALE I PETRONAS

Il Gran Premio d’Italia ha riservato solo amarezze al team ufficiale Yamaha e a Valentino Rossi in particolare. Il Dottore, sostenuto come al solito dalla marea gialla, non ha mai trovato il bandolo della matassa in questo weekend, fallendo per la terza volta in stagione il passaggio in Q2. Partendo dalla 18° posizione in griglia, la gara di Valentino era segnata sin dall’inizio; un lungo a causa di un’incomprensione con Mir e la caduta al 7° giro hanno posto fine ad un’agonia. Ma se Sparta piange, Atene non ride. Anche Maverick Vinales ha sofferto molto e, pur scattando dalla 7° piazzola, non è stato mai in lizza per le posizioni importanti, recuperando qualcosa giusto nell’ultima fase di gara. Domenica da dimenticare anche per il team Petronas Yamaha SRT. Sia Fabio Quartararo che Franco Morbidelli, titolari della 2° e 4° posizione di partenza, hanno vanificato l’ottima qualifica con una brutta partenza, che ne ha poi condizionato la gara. L’italo-brasiliano è finito nel ghiaione dopo soli 5 giri; il rookie francese, invece, non ha mai trovato il ritmo giusto, chiudendo la gara con un deludente 10° posto.

GLI ALTRI: TOP-10 PER POL ESPARGARO E LA KTM. DOPPIO ARRIVO A PUNTI PER LA APRILIA

Allargando lo sguardo al resto della compagnia, Pol Espargaro centra il quarto arrivo in top-10 su 6 appuntamenti (9°), con una KTM che, almeno nelle sue mani, si è comportata discretamente bene. Punti anche per le due Aprilia di Aleix Espargaro (11°) e di Andrea Iannone (15°), pur se lo spagnolo in particolare alla vigilia sperava in qualcosa di meglio. Primi due punti stagionali per Karel Abraham (14°) con la sua Ducati del team Avintia Racing, mentre restano a bocca asciutta sia Miguel Oliveira (KTM Tech 3) che un ancora deludente Johann Zarco (KTM). Out l’altro pilota KTM Tech 3, Hafizh Syahrin, mentre dei problemi alla sua Ducati hanno comportato un precoce ritiro per Tito Rabat (Avintia Racing).

MOTO2: BIS DI ALEX MARQUEZ, SU MARINI E LUTHI. BALDASSARRI CONSERVA LA VETTA

La gara della Middle Class è stata vinta in solitario da un Alex Marquez che sembra aver ritrovato la verve dei tempi migliori (2° vittoria stagionale, 9° in carriera). Il pilota del team Marc VDS ha preceduto sul podio un Luca Marini al primo podio stagionale e un sempre concreto Thomas Luthi, per una classifica iridata che si accorcia tanto. Lorenzo Baldassarri, 4° al traguardo dopo esser scattato 15°, mantiene il primo posto con 88 punti, avendo però ora solo 2 punti di margine sul minore dei fratelli Marquez (86) e 4 sull’elvetico del team Dynavolt (84); più lontani Jorge Navarro (73) e Marcel Schrotter (64), ieri rispettivamente 7° ed 8° (il tedesco autore della pole), finiti dietro anche al compagno di box del Balda, Augusto Fernandez, e ad un bravissimo Enea Bastianini (6°), una volta di più miglior rookie. In 9° posizione ha concluso il britannico Sam Lowes, precedendo i nostri Fabio Di Giannantonio (10° dopo esser finito 30° al termine del primo giro) e Mattia Pasini (11°); completano la zona punti Xavi Vierge, l’australiano Remy Gardner, il nipponico Tetsuta Nagashima e il sudafricano Brad Binder, miglior KTM in un weekend da buttare per la casa austriaca in Moto2. Fuori dai primi 15 Andrea Locatelli (18°) e Marco Bezzecchi (23°), mentre si sono ritirati in seguito a cadute i vari Nicolò Bulega, Simone Corsi e Stefano Manzi.

MOTO3: ARBOLINO BEFFA IN VOLATA DALLA PORTA. PODIO PER MASIA. CANET 7°

Seconda vittoria italiana stagionale nella Entry Class, firmata Tony Arbolino. Il 18enne di Garbagnate Milanese, centauro del team Snipers, l’ha spuntata al termine della solita gara della Moto3 al Mugello, con un folto gruppo di piloti a giocarsi le posizioni che contano. Arbolino ha superato in volata il padrone di casa Lorenzo Dalla Porta per appena 29 millesimi, con lo spagnolo Jaume Masià a completare il podio, staccato di 78 millesimi. Ai piedi del podio altri due ‘azzurrini’, Niccolò Antonelli e Dennis Foggia, che si piazzano davanti al vincitore di Le Mans, lo scozzese John McPhee, e al leader della classifica, Aron Canet- Il pilota del team di Max Biaggi, grazie al 7° posto, sale a 83 punti, conservando 3 punti di margine su Dalla Porta (80), 13 su Antonelli (70) e 18 su Masià (65). Il nipponico Tatsuki Suzuki ha chiuso il gruppo di testa (8° a circa mezzo secondo dal vincitore), mentre Celestino Vietti (9°) ha vinto la volata del secondo gruppo, davanti al sudafricano Darryn Binder, agli spagnoli Raul Fernandez, Albert Arenas e Sergio Garcia. Molto più staccati (oltre i 20″) il ceco Jakub Kornfeil e il kazako Makar Yurchenko, che completano la zona punti. Riccardo Rossi ha terminato la gara in 21° posizione, mentre non hanno visto la bandiera scacchi Kevin Zannoni, Romano Fenati ed Andrea Migno.

Il Motomondiale tornerà nel weekend del 14-16 Giugno al Montmelò di Barcellona, per il Gran Premio di Catalunya.

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