La notte del Draft NBA 2017 è stata caratterizzata anche da una trade che sta facendo molto discutere Oltreoceano. Parliamo del movimento di mercato che ha visto coinvolti i Chicago Bulls e i Minnesota Timberwolves, con Jimmy Butler elemento di spicco coinvolto nella trade.

Ma andiamo con ordine. A Draft appena iniziato, la franchigia di Minneapolis piazza il colpaccio della notte, assicurandosi le prestazioni del 27enne nativo di Houston, Texas, che giusto una settimana fa si era detto pienamente coinvolto nel progetto Bulls, al punto da rifiutare qualsiasi ipotesi di trasferimento, anche alla corte di LeBron James, ai Cleveland Cavaliers.

Per avere Butler, i Timberwolves (che ricevono anche la scelta #16, Justin Patton) hanno ceduto a Chicago due ottimi prospetti come Zach LaVine e Khris Dunn, oltre alla scelta #7 al Draft di stanotte, ovvero il finlandese Lauri Markkanen.

Ma cosa comporterà questa trade per le due franchigie? Per Minnesota, l’arrivo di una stella come Butler, che riabbraccia tra l’altro coach Thibodeau, apre finalmente lo scenario ad una qualificazione ai Playoff che manca dalla bellezza di 13 stagioni. Un tassello di elevata qualità sia in attacco che in difesa, il quale potrà permettere ad un roster vantante già giocatori del calibro di Andrew Wiggins, Karl-Anthony Towns e Ricky Rubio di compiere finalmente il salto di qualità.

Per quanto riguarda Chicago, invece, come sottolinea Scottie Pippen questa trade avvia il processo di ricostruzione della squadra, affidata alle cure di coach Hoiberg. Dalla trade la franchigia di Windy City ha ricavato un elemento del valore di Zach LaVine (pur fermo da tempo per un infortunio al crociato), un ottimo prospetto come Markkanen e un altro come Dunn, desideroso di rilancio dopo un anno da rookie non proprio convincente. Un insieme di giovani che verranno affidati anche ai veterani Rondo e Wade per crescere nel modo giusto.