L’aquila è tornata a volare e tutto fa pensare che il 4 dicembre, il fatidico giorno del derby di Roma, l’entusiasmo dei biancocelesti possa travolgere il fragile ambiente giallorosso, sfiancato dai recidivi errori di mentalità. La Lazio di Simone Inzaghi è a un solo punto dal terzo posto e nell’era Lotito solo la Lazio di Reja nel 2010-2011 aveva totalizzato più punti (26). Nel complesso però, sommando anche le partite dell’anno scorso, Inzaghi è l’allenatore con la media punti più alta (1,85 punti a partita).
Con la vittoria di ieri sul Genoa, ottavo risultato utile consecutivo e una differenza reti da record. 26 gol fatti e 14 subiti, un +12 che profuma di primato. Nessuno infatti, nell’era Lotito, è riuscito a fare meglio. In pochi mesi, Simone Inzaghi è riuscito a togliersi l’etichetta di semplice traghettatore e ormai è considerato da tutti il fulcro di questa Lazio. E fa sorridere pensare che la società avesse scelto Bielsa, chissà come sarebbero andate le cose se il tecnico argentino avesse accettato.
La Lazio ha sempre vinto quando è passata in vantaggio (7 partite su 13) e questo è un altro record infranto dalla banda di Inzaghi. In mezzo a record collettivi ci sono anche record personali, come quello che vede protagonista Parolo. Con 12.703 chilometri, è diventato il primo centrocampista della storia della Lazio in fatto di chilometri percorsi.
Le notizie positive, in casa Lazio, non finiscono qui. Keita è parte integrante del progetto Lazio e non sembra più l’oggetto misterioso di un tempo, Felipe Anderson è tornato ad essere decisivo, la difesa tiene botta anche senza un giocatore fondamentale come De Vrij. Insomma, l’aquila nel cielo vola eccome. I lupacchiotti sono avvisati…
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