Inter – Fiorentina 4-3, voti e pagelle: Lautaro e Barella certezze, Eriksen fantasma, male Kolarov

In un match emozionante l’Inter vince 4-3 al fotofinish contro la Fiorentina a San Siro nell’esordio di campionato in Serie A. Vantaggio lampo di Kouame e pari di Lautaro nel primo tempo. Ripresa pirotecnica con il vantaggio nerazzurro su autorete di Ceccherini, la Viola va avanti con Castrovilli e Chiesa ma al 87 e 89′ Lukaku e D’Ambrosio regalano i 3 punti ai nerazzurri.

La prima Inter stagionale di Conte viene schierata con un 3-4-1-2 con in difesa D’Ambrosio, Bastoni e Kolarov. A sorpresa fuori Hakimi e dentro Perisic a sinistra, con Young scalato a destra. In mediana Barella e Brozovic con Eriksen a supporto di Luataro e Lukaku. La Viola confermata nell’11 della vigilia con Dragowski che vince tra i pali il duello on Terracciano. Pronti via e un errore difensivo di Kolarov al 3′ minuto regala il gol a Kouame che da due passi batte Handanovic per lo 0-1, ma il tutto parte dal serbo che si perde la marcatura di Bonaventura. L’Inter conduce la manovra controllando il possesso palla, la Viola è però attenta compatta e pressa bene nelle zone alte del campo, mettendo più volte in difficoltà l’inedito trio difensivo interista (D’Ambrosio – Bastoni – Kolarov), messo a dura prova dalla velocità di Ribery e Kouame e dagli strappi di Castrovilli.

Il primo quarto d’ora di gioco vede l’Inter scossa dallo svantaggio lampo subito, e se i nerazzurri tengono di più la palla in fase di non possesso la troppa distanza tra i reparti, soprattutto tra centrocampo e difesa ma anche tra centrocampo e attacco è un problema tattico notevole per la squadra di Antonio Conte, su cui l’11 di Iachini tenta di approfittarne arrivando al gol dopo 3′ minuti (errore di Kolarov a parte, lo sbaglio parte da una chiusura leggera di Young su Biraghi a sinistra) e mettendo Kouamé davanti alla porta in una seconda occasione su cui è bravo Handanovic a chiudere lo specchio.

Nei lati positivi di un Inter piuttosto offensiva negli uomini e che i nerazzurri quando possono attaccare, offendono con buon ritmo e veemenza, seppur non ci sia una vera e propria occasione (rigore annullato giustamente a parte), per via dell’imprecisione di Eriksen sulla trequarti e un Lukaku marcato strettissimo da Caceres e Milenkovic.Il gol al 46′ che pareggia i conti di Lautaro Martinez nasce da un recupero palla nella propria meta campo di Barella che rilancia la ripartenza e che si conclude con um preciso destro a giro che batte Dragowski. Giusto premio per i padroni di casa, con una Viola che nella metà della frazione si abbassa forse troppo, seppur efficacemente come canovaccio tattico.

La ripresa è costruita sullo stesso binario tattico con l’Inter che imposta e fa la partita e la Fiorentina che tenta di disturbare la costruzione dal basso nerazzurra con il pressing offensivo. Le cose si mettono bene per l’Inter che al 53°, grazie a un’azione solitaria di Martinez trova il 2-1 complice una deviazione decisiva di Ceccherini. Il match pare ben instradato per i nerazzurri, ma che però cadono vittime di due grosse ingenuità strascichi della prima frazione, con una difesa troppo alta e reparti troppo sfilacciati: da una fase di possesso contro, la Fiorentina recupera palla e lancia Ribery da solo in campo aperto in ripartenza, capolavoro del francese che serve poi in area Castrovilli per il 2-2. Non è finita perché l’Inter ricade nello stesso equivoco tattico, squadra spaccata, difesa troppo alta e nuova infilata al 63°: altra magia di Ribery che verticalizza per Chiesa (male in chiusura Perisic), l’ala Viola con un tocco dolce scavalca Handanovic per il 2-3.

Brutto periodo per l’Inter con Conte che cambia i deludenti Eriksen,e Young e mette dentro Hakimi e Sensi. La Viola colpisce ancora in contropiede ma Vlahovic è per due volte impreciso solo davanti ad Handanvic e i nuovi ingressi nerazzurri danno più lena e ritmo a un Inter che comunque non si scompone e non crolla nonostante lo svantaggio. Lukaku si divora due gol e la serata pare girare storta. Entrano anche Nainggolan e Vidal al posto della mediana titolare a 15 minuti dalla fine, ma soprattutto Sanchez per Perisic, trasformando l’Inter in un 4-3-1-2. Con carattere e lucidità l’Inter la ribalta nel finale: minuto 87 Sanchez trova libero Hakimi che perfettamente serve Lukaku perr il 3-3. Passano due minuti e sempre Sanchez crossa sulla testa di D’Ambrosio che schiaccia il 4-3 da due passi. Primi 3 punti per l’Inter, che soffre con la difesa delle riserve ma dimostra di avere grinta e voglia di non mollare.

VOTI E PAGELLE

TOP INTER

LAUTARO MARTINEZ 7: ci mette un po’ a entrare in partita e fatica a collegarsi con Lukaku in serata opaca. Ma il guizzo a fine primo tempo è importante così come l’azione insistita per il 2-1. Non entra a referto nella bolgia finale ma l’argentibo c’è.

BARELLA 7: in un Inter messa male e disordinata in mezzo è sempre il più lucido e ordinato del reparto, tappando i troppi buchi del sistema. Sui gol subiti non ha colpa individuale, visto che a sbagliare e tutto un sistema di errate copertura. Esce al 75′ per stanchezza.

BASTONI 7: La difesa dell’Inter è stata fallace ma aveva come interpreti due riserve e due terzini come Kolarov e D’Ambrosio. Le difficoltà si sono palesate nel poco equilibrio generale, ma il giovane centrale nerazzurro tiene sempre bene la posizione di direttore del pacchetto a 3 vincendo i duelli che deve affrontare.

FLOP INTER

ERIKSEN 4: Sta diventando difficile anche per i più amanti del danese difenderlo. Altra partita inconsistente dove non ne fa una giusta, sempre sbagliato nella posizione e mai un passaggio chiave e una inspiegabile mala voglia nel giocare. Conte lo leva per disperazione al 63′ per un più pimpante Sensi.

TOP FIORENTINA

RIBERY 7.5: Il 7 dei Viola è ancora un campione. Da seconda punta fa quello che vuole nella disorganizzata difesa interista, andando via in velocità e vincendo quasi sempre i duelli con Young e D’Ambrosio, che dovrebbero prenderlo in consegna. Nella ripresa poi sale in cattedra con due assist e due ripartenze per i gol di Castrovilli e Chiesa. Serve al bacio anche Vlahovic che però spreca.

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