La notizia era nell’aria da giorni, ma ora è ufficiale: Gennaro Gattuso è il nuovo Commissario Tecnico della Nazionale Italiana. A comunicarlo è la FIGC, che ha annunciato oggi la nomina dell’ex campione del mondo 2006 alla guida degli Azzurri. Gattuso prenderà il posto di Luciano Spalletti, protagonista di un mandato breve e tormentato, e sarà presentato alla stampa il 19 giugno a Roma. Da lì inizierà il lavoro verso il primo, grande obiettivo: qualificarsi per il Mondiale del 2026.

‘Rino’, all’anagrafe Ivan Gennaro Gattuso, ha 47 anni ed è una figura iconica del calcio italiano. Mediano instancabile, simbolo di grinta, determinazione e spirito di sacrificio, ha fatto parte della rosa che conquistò il mondiale del 2006 in Germania, agli ordini di Marcello Lippi. Dopo il ritiro, ha intrapreso la carriera da allenatore, guidando squadre come Milan, Napoli, Valencia e Marsiglia.
Ora lo attende la sfida più difficile: riportare la Nazionale Italiana sul palcoscenico mondiale, dopo due cocenti esclusioni consecutive dai Mondiali (2018 e 2022) e un percorso europeo tutt’altro che lineare.
Gattuso sarà il 23º allenatore nella storia della Nazionale, un numero che racconta quanto sia cambiata la gestione tecnica negli ultimi decenni. Se pensiamo che Vittorio Pozzo, il primo e più vincente CT (con i trionfi del 1934 e 1938), fu in carica per quasi 20 anni, oggi la situazione è ben diversa: negli ultimi 50 anni si sono succeduti ben 15 allenatori, spesso con incarichi brevi, interrotti da dimissioni, esoneri o crisi di risultati.
Il CT più longevo resta Enzo Bearzot, che guidò l’Italia per 104 partite, vincendo il Mondiale del 1982. Dopo di lui, solo pochi hanno lasciato un segno indelebile. Tra questi Marcello Lippi, che vinse il titolo nel 2006, ma il suo secondo mandato (2008–2010) si concluse con l’amara eliminazione al primo turno in Sudafrica.
Negli ultimi anni, la Nazionale ha vissuto una fase altalenante. Dopo il fallimento di Ventura nel 2017 (con l’eliminazione ai playoff contro la Svezia), Roberto Mancini aveva riportato entusiasmo vincendo l’Europeo nel 2021. Tuttavia, le mancate qualificazioni mondiali e le tensioni interne hanno portato alle sue dimissioni nell’agosto 2023, lasciando spazio all’improvvisato subentro di Luciano Spalletti.
Spalletti, reduce dallo scudetto con il Napoli, non è riuscito a trovare la giusta continuità, e la federazione ha deciso per un nuovo cambio, scegliendo un profilo molto diverso: meno tattico, più carismatico e motivazionale.
La missione è chiara: evitare un terzo fallimento consecutivo e qualificarsi ai Mondiali del 2026, che si disputeranno in Stati Uniti, Canada e Messico. Il cammino inizierà a settembre, con le prime partite delle qualificazioni che metteranno subito alla prova la nuova gestione.
Gattuso dovrà unire un gruppo frammentato, puntare su giovani promettenti, ma anche saper gestire le pressioni mediatiche e le alte aspettative di un Paese che vive di calcio. Le sue doti di leadership, già viste da allenatore e da giocatore, saranno fondamentali in un momento in cui serve identità, orgoglio e unità
Con Gennaro Gattuso, la FIGC scommette su un volto noto, amato dai tifosi, e capace di infondere carattere e spirito di gruppo. Il suo compito sarà arduo, ma necessario: restituire agli Azzurri il posto che meritano nel calcio internazionale. Il countdown verso il 2026 è ufficialmente iniziato.
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