Frode fiscale, condannati Messi e suo padre

Dopo la grossa delusione sul campo per la sconfitta in finale contro il Cile nella Copa America del Centenario che va ad aggiungersi alla finale Mondiale persa e alla Copa America 2015, con conseguente addio (definitivo?) alla Nazionale argentina, per Messi arrivano altri guai stavolta ben più seri e soprattutto che non riguardano il rettangolo verde di gioco. La Corte di Barcellona ha infatti condannato la Pulce e suo padre a 21 mesi di detenzione per evasione fiscale anche se nessuno dei due andrà in carcere visto che la pena è inferiore ai due anni; i due hanno infatti frodato il fisco per 4,1 milioni di euro aggirando la tassazione sui proventi dei diritti d’immagine del fuoriclasse blaugrana.

lionel-messi-argentina-addio-nazionaleNello specifico, tra il 2007 ed il 2009, Messi e Jorge Horacio non avrebbero pagato le tasse in questione e avrebbero girato i proventi a società con sede in paradisi fiscali e perciò l’Audencia di Barcellona li ha entrambi condannati. Ora la strada percorribile dai due sembra il ricorso al Tribunal Supremo. Si era presentato in tribunale circa 40 giorni fa dichiarandosi all’oscuro di qualsiasi manovra economica affermando la sua totale estraneità ai fatti: “Gestisce tutto mio padre, io firmo e basta”, ma nonostante sembrava avesse convinto la giudice, Il pm aveva chiesto l’assoluzione del giocatore considerando il suo coinvolgimento puramente formale, ma l’Avvocatura dello stato, in rappresentanza del fisco spagnolo, aveva chiesto 22 mesi e 15 giorni.

Si tratta di un caso del tutto assimilabile a quello di qualche mese fa che ha riguardato un’altra stella del calcio mondiale che milita anch’essa nel Barcellona: si tratta di Javier Mascherano il cui futuro in Catalogna tra l’altro è ancora da scrivere c’è chi dice per questa ragione di carattere processuale. Il centrocampista argentino infatti sembrava nelle scorse settimane molto vicino ad accettare le avances della Juventus anche se al momento la pista sembra congelata.