Attesa da giorni, è arrivata la temuta mazzata della UEFA sul Milan, che è stato squalificato per due anni dalle coppe europee, per cui niente Europa League quest’anno e niente coppe nemmeno nel 2019-2020 in caso di qualificazione.

Ma la sentenza non è affatto chiara su questo punto: la stagione che ha portato il Milan in Europa, quella 2017-2018, non è ancora formalmente conclusa ed è come se il Milan scontasse metà della sua pena in questa stagione e metà nella prossima. Cervellotica come ipotesi, ma plausibile.

Ecco il comunicato ufficiale: 

Camera giudicante CFCB: la decisione sull’AC Milan

Mercoledì, 27 giugno 2018
La camera giudicante dell’Organo di Controllo Finanziario per Club (CFCB) ha preso una decisione sul caso Milan.

©Getty Images
La camera giudicante dell’Organo di Controllo Finanziario per Club (CFCB), presieduta da José Narciso da Cunha Rodrigues, ha preso una decisione sul caso AC Milan a seguito del rinvio del responsabile della camera di investigazione CFCB per la violazione delle norme del fair play finanziario, in particolare per la violazione della regola del pareggio di bilancio (break-even rule).

Il club non potrà partecipare alla prossima competizione UEFA per club a cui è qualificata nelle prossime due (2) stagioni (una competizione sola nella stagione 2018/19 o in quella 2019/20, in caso di qualificazione).

Contro questa decisione è possibile presentare ricorso al Tribunale Arbitrale dello Sport, secondo l’Articolo 34(2) del regolamento procedurale che governa l’Organo di Controllo Finanziario per Club UEFA, e secondo gli Articoli 62 e 63 degli Statuti UEFA.

Le motivazioni della decisione verranno pubblicate su UEFA.com a tempo debito

La sentenza è arrivata poco dopo le 17 e punisce il club per la gestione finanziaria del triennio 2014-2017. Adesso la palla passa alla società, che deciderà se proporre ricorso al TAS di Losanna per cancellare o alleggerire la decisione odierna. Le motivazioni verranno rese note nei prossimi giorni.

Lungi dall’analizzare cause e colpe della motivazione dell’ente presieduto da Ceferin, preferiamo analizzarne alcuni aspetti. Innanzitutto la sentenza, come detto, può essere ribaltata dal TAS, e le intenzioni di provare questa strada ci sono tutte. Un altro punto da analizzare è la trattativa per il passaggio del club al magnate Rocco Commisso, al momento arenatasi, ma in procinto di riprendere per concludersi venerdì.

Se ciò accadesse, la sentenza non avrebbe più ragione di esistere e la cancellazione sarebbe un atto dovuto. Tutto questo, però, dipende da Yonghong Li, che, se non facesse un passo indietro, perderebbe i soldi e la faccia e dovrebbe andare a nascondersi.

Non può certo sfuggire, inoltre, l’accanimento dell’UEFA, che ha da tempo messo i rossoneri nel mirino per un aspetto che non le compete quale quello delle proprietà: i fondi speculativi quali Elliot sono visti con sospetto da sempre (non vietati, attenzione), e vengono sempre messi i bastoni tra le ruote a questi soggetti.

Tuttavia non sono mai state avanzate perplessità su strane plusvalenze o sponsorizzazioni sospette di altri club. Ma questa è un’altra storia.