E’ stata una giornata importante quella di ieri per la Formula 1. A Parigi si è tenuto un meeting che, finalmente, pare aver posto delle basi solide per l’ormai famigerata stagione 2021, quella del nuovo Patto della Concordia. Delle basi di compromesso, ma procediamo con ordine. Innanzitutto la notizia probabilmente più importante per i veri appassionati, ovvero l’accantonamento dell’odiata Qualifying Race del sabato pomeriggio. Come ricordate, secondo l’idea di Liberty Media, questa innovazione avrebbe dovuto prendere il posto delle attuali qualifiche; una gara di un paio di decine di giri, il cui esito avrebbe deciso la griglia di partenza della domenica.
Ross Brawn & company avevano in mente di provare la Qualifying Race in tre appuntamenti nel 2020 (Le Castellet, Spa-Francorchamps e Sochi), per poi decidere di sdoganarla completamente l’anno successivo. E invece tutto si è arenato di fronte alla regola dell’unanimità tra i team, occorrente per approvare questa novità. Nello specifico, due i team a rompere il fronte: da un lato la Racing Point, preoccupata per il lievitare dei costi, anche e soprattutto in caso di incidenti o problemi; dall’altro la Ferrari, che si è messa assolutamente di traverso all’ipotesi di usare Monza per questo test.
Ma passiamo all’aspetto topico, ovvero i regolamenti 2021. C’è da sottolineare un aspetto: tutti gli attori hanno preso l’impegno con Liberty Media e la FIA di tenere il riserbo sulle decisioni del meeting fino al 31 Ottobre, quando ad Austin verrà ufficializzato il tutto. Ci sarà il budget cap: 175 milioni, escludendo ingaggi di piloti, manager delle squadre di primo livello e costi dei viaggi e di marketing. I big dovrebbero vedersi tagliare gli introiti (si parla del 15%), con una distribuzione più equa tra i team più piccoli.
Aspetto fondamentale, chiaramente, sarà l’aspetto delle monoposto, che torneranno ad essere delle wing car, con l’effetto suolo a farla da padrone. Rispetto al modello sviluppato in galleria del vento a Hinwil, FIA e Liberty Media hanno dovuto concedere maggior libertà di progetto, visto che sei team su dieci ( Ferrari, Mercedes, Red Bull, Haas, Racing Point e Toro Rosso) si sono opposti fermamente ad una Formula 1 che diventasse una sorta di GP1. Saranno decisamente di meno le parti standardizzate dunque, tra le quali saranno escluse cerchi ed impianti frenanti, mentre pare vi rientreranno i dadi delle ruote e le attrezzature dei Playoff. Comunque, non resta che attendere due settimane.
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