Che in casa Mercedes questa volata per il titolo stia diventando molto snervante, lo si era capito da tempo. Mai però, prima d’ora, dal team di Brackley erano giunti inviti più o meno velati agli avversari a tenersi lontani dalle due monoposto argentate che, come sta succedendo dal 2014 in poi, si stanno contendendo il titolo.

(foto da: sport.de)

Stavolta, Toto Wolff si è rivolto a papà Jos, mandando un messaggio fin troppo chiaro a Max Verstappen, protagonista in Messico di due azioni pericolose ai danni di Rosberg: “Max mi piace, è un pilota molto istintivo e senza peli sulla lingua, che sta facendo bene alla Formula 1” – dice l’austriaco, secondo quanto riporta il sito di Auto, Motor und Sport – “Ma deve stare attento. Jos è l’unica persona a cui Max dia retta. Attorno a lui si è creata un’aura negativa, che non merita, e che peggiorerebbe se dovesse compromettere la corsa iridata di uno tra Nico o Lewis“.

“Se in Messico avesse centrato Rosberg (l’ha fatto!), eliminandolo dalla gara, non sarei stato il solo ad essere molto arrabbiato con lui” – continua Wolff – “Tutti gli appassionati, come me, avrebbero giudicato folle quella manovra“.

A stretto giro di posta, arriva la replica della Red Bull, firmata Helmut Marko: “Se il signor Wolff ha qualcosa da dire, che venga a bussare alla nostra porta” – sottolinea stizzito il suo connazionale – “Non deve telefonare a Jos. Mica siamo doppiati, che dobbiamo scansarci. Noi facciamo la nostra gara e questo atteggiamento di Toto è ingiustificabile. Non può telefonare al padre per manipolare un pilota. E’ assolutamente sbagliato, un’ingerenza inammissibile“.

Non è facile che mi trovi d’accordo con quello che affermano Marko e soci. Ma stavolta chiunque abbia buon senso non può far altro che dargli ragione. Questi tentativi di Wolff di “assicurare” ai suoi piloti una gara il più possibile tranquilla sono sinceramente sconcertanti. Soprattutto se, come accade quasi sempre in condizioni normali, Lewis e Nico, con quel missile che si ritrovano sotto il sedere, dopo pochi giri prendono e salutano tutta la compagnia, per poi rivederli solo all’arrivo.