Se mai ce ne fosse stato bisogno, anche la stagione 2017 ha mostrato che la scelta operata da Fernando Alonso a fine 2014, ovvero di abbracciare la causa del rinato binomio McLaren-Honda per provare a rinverdire i fasti del passato, è stata per ora fallimentare.

Fernando Alonso, durante le Libere 2 ad Indianapolis (foto da: us-racing.com)

Sempre affetta da gravi problemi di potenza e di affidabilità, la Honda ha fallito ancora una volta, castrando le speranze e dell’asturiano e del team di Woking. Con appena 17 punti conquistati, Alonso si è piazzato appena 15° esimo in classifica generale, rimediando cinque piazzamenti a punti (6° in Ungheria come miglior risultato) e, in qualifica, partendo massimo in terza fila (6° in Brasile).

Non può dunque sorprendere il fatto che, andando a ripercorrere la sua annata, Fernando indichi un evento extra Formula 1, ovvero la 500 Miglia di Indianapolis, affrontata per la prima volta (e anche qui con molta sfortuna) in questo 2017. “Indianapolis ha rappresentato sicuramente il momento più alto della mia stagione, che nel complesso mi ha soddisfatto abbastanza” – spiega lo spagnolo – “Mi sono divertito molto nel parteciparvi e nello scoprire l’evento passo dopo passo. E’ un peccato che il prossimo anno non potrò prendervi parte, ma sicuramente ci tornerò in futuro“.

Alonso è determinatissimo a rincorrere la Tripla Corona e a diventare un pilota ‘d’altri tempi’, nel senso di tornare alla visione di pilota a 360°, e non solo focalizzato su una singola disciplina, come la Formula 1. In quest’ottica rientrano sia i test con la Toyota LMP1 che quelli che sosterrà ad inizio anno in vista della 24 Ore di Daytona. “Mi sono divertito molto, anche se ogni auto è diversa, regalando sensazioni ed emozioni diverse” – sottolinea il nativo di Oviedo – “E’ parte della sfida, comunque. La sfida di diventare un pilota migliore, anche imparando da altri piloti, esperti in altre categorie diverse dalla mia. E’ stato tutto davvero interessante e non vedo l’ora di andare avanti“.