La F1 pone ancora in evidenza il “caso motori” relativa all’accodo fra FIA e Ferrari. I nuovi sviluppi comprensono un’ammonizione ed un “ricorso”.
La F1 pone ancora in evidenza il “caso motori” relativa all’accodo fra FIA e Ferrari. I nuovi sviluppi comprensono un’ammonizione ed un “ricorso”.
La F1 non puà ancora concentrarsi appieno sull’imminente Gran Premio di Melbourne a causa del “caso FIA” ancora aperto. Infatti, di recente ci sono stati nuovi sviluppi che hanno comportato un arricchimento delle chiacchere a riguardo della questione.
La FIA non sembra in grado di mettere a tacere con diplomazia e forza la questione e probabilmente proprio questo è la causa dello scoppio del “caso motori”.
Di norma a questo punto della stagione eravamo tutti incentrati sul conto alla rovescia per l’inizio della stagione e il problema più comune che caratterizzava la F1 era se dovevamo contare fino a venerdì, l’inizio delle prove libere, oppure fino a domenica, l’effettivo primo Gran Premio.
Questo 2020 invece è soffocato da due questioni, la prima è quella del Coronavirus che gioca a spostare o mantenere le tappe del Calendario e l’altra è il famoso Caso FIA.
Eravamo arrivati alla risposta formale inviata dalla FIA ai sette team, i quali avevano a loro volta scritto una lettera di protesta a proposito della segretezza dell’accordo fra l’ente e la Ferrari. Gli sviluppi hanno visto un cartellino giallo per i sette team coinvolti – Mercedes, Racing Point, WIlliams, McLaren, Red Bull, Alfa Tauri e Renault. Il capo “della rivolta” Toto Wolff però non ci sta e chiama in causa Liberty Media, per difendere il loro punto di vista e dichiarando irregolare questa manovra.
Questa questione in realtà non è partita dalla Mercedes bensì dalla Red Bull. A fine stagione, infatti, il team austriaco, con tanto di dichiarazioni bollenti anche da parte di Max Verstappen, aveva chiesto un controllo sulla power unit Ferrari e da lì tutta la cascata di cause-effetto che ha portato a questo esito.
Helmut Marko però non si tira indietro. Infatti, lo stratega e talent scout della scuderia del Toro ha affermato. “è andata anche bene alla Ferrari. Avremmo infatti dovuto dare istruzioni a Christian Horner di chiedere 24 milioni di dollari – il premio per il secondo posto della classifica costruttori- per lo scandalo dell’accordo.” Inoltre, Marko si riserva di continuare per vie lagali, se necessario, pur di “punire la Ferrari”. Parola di Marko.
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