Europa League 2019-2020, calendario Gruppo J: Borussia Moenchengladbach, Basaksehir e Wolfsberger avversari Roma

Girone impegnativo ma non proibitivo per i giallorossi. M’Glabdach la più insidiosa. Attenzione però a non sottovalutare nessuno.

Al Grimaldi Forum di Montecarlo sono stati sorteggiati i gironi di Europa League.

A rappresentare l’Italia, dopo l’eliminazione del Torino subita per mano del Wolverhampton, saranno solamente Roma e Lazio, entrambe testa di serie.

Se ai biancocelesti la fortuna non ha sorriso, sono stati sorteggiati nel girone E insieme al Celtic , al Rennes, impegnato nel tête-à-tête in Ligue 1 con il PSG, e ai romeni del Cluj, è andata meglio per i giallorossi, che torneranno a giocare l’Europa League dopo 5 stagioni.

La squadra di Fonseca  disputerà il girone J, insieme al Borussia Monchengladbach, agli austriaci del Wolfsberger e all’Istanbul Basaksheir.

E sarà proprio la squadra turca, ex casa di Cengiz Under, il primo ostacolo che la Roma è chiamata a superare, il 19 settembre all’Olimpico. Dopo di che ci sarà la trasferta austriaca in casa del Wolfserberg ( 3 ottobre) e, successivamente, il M’Gladbach in casa il 24 ottobre. 

Ecco tutto quello che c’è da sapere sulle avversarie giallorosse:

Borussia Monchegladbach– Già vincitrice di due edizioni dell’allora Coppa Uefa, la squadra tedesca rappresenta sicuramente il pericolo più grande per i capitolini. Squadra dalla comprovata esperienza europea, maturata in Champions così come in Europa League, il Borussia manca però dalle competizioni continentali da ormai tre anni. Alle annate in cui ha alternato una dignitosa Bundes- centrando nel 2014-15 e nella stagione successiva rispettivamente un terzo e quarto posto- ad una presenza europea fissa, sono seguite stagioni sottotono che hanno comportato tre importanti acquisti: Matthias Ginter dal Borussia Dortumund, Alssane Plea dal Nizza e Zakaria dallo Young Boys.

Con il passaggio dall’ex allenatore della Germania Under 15 Andre Schubert a Dieter Hecking  è tornata l’Europa.

La nuova stagione ha poi visto altri due acquisti: Marcus Thuram dal Guingamp, figlio di Lilian e Embolo dallo Schalke 04.

La novità più importante è però il nuovo allenatore: Marco Rose. E qui c’è un parallelismo con la Juve.

Nonostante Hecking abbia fatto tornare il Borussia in Europa, è stato sempre messo in discussione il suo calcio attendista, così come è successo ad Allegri.

Ecco allora che arriva Rose, reduce dall’esperienza con il Lipsia, e appurata certezza di un calcio più offensivo. Stessa cosa successa con Sarri.

I paletti tattici- Ex terzino sinistro di grande spinta, Rose ama giocare proprio con i terzini molto alti e costruire dal basso, principi che  lo accomunano a Fonseca.

Predilige il 4-3-1-2, ma nella nuova avventura sta usando un 4-2-3-1 basato molto sull’interessante terzino destro Stefan Lainer, terzo miglior marcatore della squadra dopo Embolo e Pléa.

Un fan speciale- Altro cardine fondamentale di Rose è il gegen-pressing, letteralmente riaggesione, di cui è considerato uno dei massimi attuatori. 

Come facilmente intuitibile, il gegen-pessing – o riaggressione, che dir si voglia-non è altro che il pressing effettuato subito dopo aver perso il possesso.

Su questo ha avuto un Maestro d’eccezione: Jurgen Kloop. I due si sono conosciuti ai tempi del Mainz, quando erano entrambi ancora dei giocatori. Circa un anno dopo, Kloop iniziò la propria carriera da allenatore e nominò Rose come uno dei suoi interlocutori con la squadra. Ancora oggi il manager del Liverpool non perde occasione per mostrare la sua stima verso il suo ex giocatore, e compagno.

Rose, inoltre, conosce bene l’Olimpico. Due stagione fa, era infatti alla guida di quel Salisburgo che venne prima sconfitto dalla Lazio in casa per 4-2, salvo poi ripagare pan per focaccia al ritorno la squadra di Inzaghi, conquistando così le semifinali.

Formazione tipo: (4-2-3-1): Sommer; Lainer, Ginter, Elvedi, Wendt; Johnson, Zakaria, Benes; Embolo; Plea, Thuram. 

Stadio: Borussia-Park

Istanbul Basaksheir- Erdogan, la tifoseria e la gestione: tutte le unicità di un club che sta facendo storia in Turchia.

Più che essere conosciuta per un passato glorioso, la squadra turca è nota per i giocatori che ci sono passati, o che attualmente si sono fermati, ma sopratutto per la vicinanza di Erdogan e per la tifoseria. 

Questa è la sua storia.

Oltre ad essere la squadra dalla quale la Roma ha prelevato Under ormai tre anni fa, è l’attuale casa di giocatori con un certo passato: Arda Turan, Inler, Elia, Clichy, Demba Ba, Skret- arrivato dopo la vacanza italiana con la maglia dell’Atalanta- ma sopratutto Robinho. 

In apertura si era detto come il passato della società non fosse così glorioso. Il motivo è molto semplice: è una squadra giovane. 

Sorta nel 1990 con il nome, tradotto in italiano, di associazione del club sportivo del municipio metropolitano di Istanbul è un concentrato di esclusività. Quali? Una fra tutte: è un club non politicizzato. Cosa non così comune in Turchia. La seconda è che non hanno una tifoseria calda. Anzi, non hanno quasi proprio una tifoseria. Altro elemento esclusivo rispetto alle altre squadre turche.

Tutte queste stranezze hanno portato inevitabilmente a delle critiche, prontamente ascoltate dai politici. Siamo nel 2013 e ad Istanbul è tempo di elezioni. Mustafa Sarigil, candidato sindaco, promette, in caso di vittoria, la cessazione dell’attività del club. 

Sarigil non viene eletto, ma Kodir Topas, il neo-sindaco, decide ugualmente di chiudere quello che veniva considerato da tutti un club vergogna.

Nel frattempo però l’Istanbul BB aveva conquistato la promozione in Super Lig, la Serie A turca. C’è una Serie A da giocare, ma non c’è una squadra. Ecco allora che arriva un gruppo di otto persone guidato da Guskel Gumusdag a rilevare la squadra. La nuova proprietà cambia nome nell’attuale Istanbul Basakeshir. 

 

Da squadra del comune di Istanbul diventa squadra di un quartiere, Basakeshir, per l’appunto, quartiere residenziale, in crescita, della popolazione medio-alta. 

Viene poi apportato anche un altro cambiamento: dall’enorme Stadio Olimpico Atarurk si passa ad un più moderato impianto da 17.000 posti intitolato alla leggenda del calcio turco ed ex allenatore di Galatasaray e Nazionale turca, ma anche Fiorentina e Milan, Fakim Terim. La presentazione del nuovo stadio avrà un grande eco mediatico. Non per la sua bellezza o per la sua funzionalità, ma per una presenza a sorpresa: quella del Presidente Erdogan. Presentatosi con il numero 12, la maglia è stata subito ritirata.

Un altro fattore che circoscrive l’unicità del club è la gestione. In Turchia è infatti tradizione l’azionariato popolare. La nuova dirigenza, però, ha scelto di non attuare questa politica societaria, optando per una gestione di stampo più aziendale. La scelta si è presto rivelata vincente: durante la svalutazione della lira turca, mentre gli altri club dovevano svendere i migliori giocatori, loro li tenevano, anzi, ne prendevano di nuovi.

Dal 2014 ad oggi, sotto la guida dello storico Abdullah Avcı, il club si è piazzato due volte secondo, nel 2016-17 e 2018-19, e una volta terzo, nella stagione 2017-18. Non male per un club di appena cinque anni.

Da questa stagione a guidare l’IBFK è Okan Buruk, ex centrocampista dell’Inter. Piccola curiosità: con i nerazurri ha segnato solamente due gol, uno dei quali proprio alla Roma.

La stagione non è però iniziata nel migliore dei modi: nelle due prime di campionato sono venute altrettante sconfitte. 

La rosa attuale, oltre a poter contare su bandiere del calcio turco, come il portiere Volkan Babacan, può vantare, come detto all’inizio della presentazione, di giocatori esperti: Robinho, Clichy, Demba Ba, Elia, Inler e Arda Turan.

Fino a neanche un giorno fa, in rosa figurava anche un italiano anzi, un romano e romanista: Stefano Napoleoni.

L’attaccante giramondo non riuscirà però a coronare il sogno di giocare contro la sua Roma: è stato infatti ceduto al Göztepe. Quando si dice il destino.

Stadio: Basaksehir Fatih Terim

Formazione tipo: (4-1-4-1) Babacan; Junior Caiçara, Chedjou, Vieira, Behich; Azubuike; Visca, Kahveci,  Turan, Robinho; Ba. Allenatore: Okan.

Wolfsberger- Direttamente dalla Carinzia, arriva la cenerentola del gruppo. 

Pressoché sconosciuta ai più, la squadra austriaca è agée ma non ha una grande tradizione.

Fondato nel 1931, ha sempre militato nelle categorie inferiori austriache raggiungendo a più riprese la Eerste Liga, la seconda divisione austriaca, retrocedendo però ogni anno che vi militava.

Nel 2007 arriva la svolta: la fusione con lo Sportklub Sankt Andrä, club del vicino paese. Oltre al nome, diventato Wac-St Andrä, cambia anche l’andazzo: il nuovo assetto societario permette l’accesso alla Eerste Liga. Questa volta non retrocede, anzi, dopo due anni, nel 2012, trova finalmente il paradiso: la Bundesliga.

Con l’approdo nella prima divisione il nome ritorna ad essere il tradizionale Wolfsberger Athletiksport-Club.

Stabilmente in Bundes dalla promozione, nella scorsa stagione il Wolfsberger ha trovato un sorprendente terzo posto che gli è valso la prima qualificazione della propria storia ai gironi di una competizione europea.

Già alla sesta giornata di campionato, occupano attualmente il terzo posto, dietro il LASK ( distante un solo punto, dopo la vittoria per 0-1) e la corazzata Salisburgo, in vetta alla classifica.

Lo score recita: 4 vittorie, 2 sconfitte, 16 gol fatti e 8 subiti, di cui 5 solo dal Salisburgo.

La formazione- Il modulo base dell’allenatore Gerhard Struber è il 4-3-1-2 anche se non viene disdegnato il 4-4-2, in fase difensiva, ovviamente, ma anche in quella offensiva, trasformandolo così in un 4-2-4.

In rosa figurano molti giocatori giovani, come da politica societaria, tra i quali spiccano l’attaccante ventitreenne israeliano Shon Weissman, prelevato quest’anno dal Macaibi Haifa e vice-capocannoniere del campionato con 7 reti, e Anderson Niangbo, attaccante 19enne ivoriano in prestito dal Bassam, club della Costa D’Avorio.

Formazione tipo: (4-3-1-2) Kofler; Novak, Sollbauer, Rnic, Schmitz; Schmid, Leitgeb, Ritzmaier; Liendl; Weissmann, Niangbo. Allenatore: Struber.

 Stadio: Lavanttla Arena

 

Il calendario:

1° giornata: Roma- Istanbul Basaksehir, 19 settembre 2019, ore 21:00

2° giornata: Wolfsberg-Roma, 3 ottobre 2019, ore 18:55

3° giornata: Roma- Borussia Monchengladbach, 24 ottobre 2019, ore 18:55

4° giornata: Borussia Monchengladbach-Roma, 7 novembre 2019, ore 21:00

5° giornata: Istanbul Basaksehir- Roma, 28 novembre 2019, ore 18:55

6° giornata: Roma-Wolfsberg, 12 dicembre 2019, ore 21:00

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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