Mario Sconcerti, prima firma sportiva del Corriere della Sera ed opinionista e commentatore della Rai, ha commentato in esclusiva ai microfoni di Stadiosport.it le esclusioni di Sebastian Giovinco e Mario Balotelli dai convocati dell’Italia di Giampiero Ventura, delineando gli obiettivo di Inter e Milan e analizzando la crescita della Roma e il crollo del Napoli
Per molti è ‘Il Direttore’ per antonomasia. Per tutti è uno dei giornalisti sportivi più importanti italiani. Sicuramente, la carriera di Mario Sconcerti, tra Gazzetta dello Sport, Corriere dello Sport, Corriere della Sera, Sky Sport e Rai esalta la sua capacità di analizzare anche le più piccole cose, partendo sempre dall’amore per i numeri e le statistiche.
In esclusiva ai microfoni di Stadiosport.it, Sconcerti preferisce non sbilanciarsi troppo sulle esclusioni di Sebastian Giovinco del Toronto FC e Mario Balotelli del Nizza, protagonisti di ottime prestazioni negli ultimi mesi, da parte di Giampiero Ventura tra i convocati dell’Italia per le sfide contro Liechtenstein e Spagna.
Ancora esclusi dai convocati Balotelli e Giovinco, nonostante i gol a Nizza e Toronto. Ha fatto bene Ventura?
«Ha una squadra diversa e un gruppo diverso. Ci potevano stare anche Balotelli e Giovinco, ma ha un’altra idea. Bisognerà vedere se è giusta o sbagliata. Potrebbe essere sbagliata la mia, se le dicessi che doveva convocare Balotelli e Giovinco. Vediamo».
C’è ancora tempo per l’Inter, ma l’obiettivo deve essere il terzo posto, che sarà molto difficile da raggiungere, vista anche la forte concorrenza.
Caso Inter. Dall’assenza di una figura che faccia da collegamento tra società cinese, presidente indonesiano e dirigenza italiana, alla scelta di affidare la panchina a Pioli. La stagione è compromessa? Quale può essere l’obiettivo?
«L’obiettivo può essere il terzo posto, che è un obiettivo ancora possibile. Ma non di più e, comunque, in modo molto difficile».
I risultati non stanno rispecchiando le prestazioni del Napoli, che continua a giocare bene, ma accusa l’assenza di un centravanti vero e, di conseguenza, anche del senso del gol.
Secondo lei, cosa sta succedendo al Napoli, che non riesce a confermare i risultati dell’anno scorso?
«Be’, gli manca un centravanti, gli manca Higuain… soprattutto, gli manca Higuain. Poi gli manca anche Milik. Il gioco c’è, la squadra sta giocando persino meglio dell’anno scorso. Però gli manca proprio il senso del gol».
Il secondo posto è solo il punto di partenza per la Roma, che deve lottare fino alla fine per strappare il titolo alla Juventus, ma deve ancora trovare il giusto equilibrio totale tra i reparti. Magari, i giallorossi devono ripartire dalla risoluzione dell’annoso problema Francesco Totti.
La Roma ha trovato la giusta maturità per contendere lo Scudetto alla Juventus?
«Questo io non lo so. La Roma ha degli squilibri, prende troppi gol, però ne fa anche molti. Mi sembra, però, che abbia risolto un problema: non si parla più di Totti. Da quando c’è stato il gesto di De Rossi contro l’Inter sulla maglia di Dzeko, mi sembra che la squadra si sia ricompattata e sia andata oltre».
Infine, Sconcerti smorza gli entusiasmi del Milan, parlando di depauperamento della società, soprattutto visto l’avvicinarsi del closing per la cessione del club. I rossoneri possono puntare ad un piazzamento per l’Europa.
Qual è il segreto del Milan di Montella, terzo in classifica dopo anni di delusioni e gestioni tecniche fallimentari?
«Intanto, c’è stato un depotenziamento inevitabile del Milan, come c’è stato un depotenziamento inevitabile dell’Inter. Non so se vi siete accorti, ma hanno venduto tutti. Hanno venduto la società ed è quindi difficile rinforzarsi negli anni in cui vendi. Il Milan è una squadra di qualità, che gioca in modo semplice, in un campionato di non grande qualità. Per cui è abbastanza normale che sia tra il terzo e il quinto posto».
Benito Letizia © Stadio Sport
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