Il presidente dell’AIC Tommasi ha aperto all’opzione di tornare a giocare la Serie A in estate, ma solo con gli aiuti finanziari da pare di UEFA e FIFA, mentre ha evidenziato che la riduzione degli stipendi per il momento non è la priorità

Per il momento non c’è accordo tra Lega Serie A, FIGC e AIC riguardo il taglio degli stipendi. Per il momento, almeno, i club dovranno trattare privatamente con i propri calciatori, come fatto da Juventus e Cagliari.
Nel frattempo, però, la linea unica che le istituzioni vogliono seguire riguardo l’emergenza sanitaria globale legata al pericolo di diffusione del contagio del Coronavirus, al secolo Covid-19, che ha stoppato i campionati sembra molto semplice.
Infatti, seppur tutti vogliano tornare in campo, riprendere la Serie A e concluderla regolarmente, si è deciso che per il momento non ci sono le condizioni per decidere se, quando e come farlo, perché la priorità è la salute di tutti.
Questo si può evincere dal comunicato pubblicato dalla Lega Serie A:
Riguardo alla possibile disputa delle restanti partite di Serie A TIM e di Coppa Italia, la Lega Serie A considererà la ripresa dell’attività sportiva quando le condizioni sanitarie lo permetteranno, attenendosi, come ha sempre fatto, ai decreti del Governo e tenendo in primaria considerazione la tutela della salute degli atleti e di tutte le persone coinvolte.
A confermare questa linea è stato il presidente dell’Assocalciatori, Damiano Tommasi, che ha evidenziato come la speranza sia tornare in campo il più velocemente possibile, ma ha aperto le porte anche a giocare in estate.
Il focus delle parole di Tommasi però è sulla necessità di aiuti da parte della UEFA e della FIFA, ce dovranno garantire non solo aiuti finanziari, ma anche garanzie per la salute e la sicurezza delle squadre e, in generale, dei tifosi.
Lo stesso dicasi anche per gli allenamenti, per i quali si stanno valutando diverse ipotesi, dal riunire le rose in gruppetti, singolarmente o al completo, ma sempre e solo se saranno tutelati i diritti dei giocatori.
Infine, sugli stipendi, poiché non c’è ancora accordo, l’AIC spingerà ancora sul difendere le posizioni dei giocatori delle serie cadette, dove ci sono situazioni molto difficili.