Nella giornata dei record, che ha consacrato Buffon come primatista di presenze in Serie A, c’è stato spazio anche per Cristiano Ronaldo. Il numero 7 bianconero ha chiuso i conti nella sfida contro il Torino grazie ad una punizione “al bacio” che, partita da una distanza di circa 25 metri, si è andata ad insaccare sotto l’incrocio senza lasciare scampo a Sirigu.
Un tracciante che segna il definitivo ritorno di Cristiano Ronaldo come protagonista: nel momento cruciale della stagione, il portoghese si è scrollato di dosso le polveri bagnate che lo avevano linmitato sin dalla ripresa dei giochi, e ha ritrovato il gol su azione, due di fila, che lo fanno salire a quota 25 in campionato, secondo nella classifica dei bomber, a quattro reti da Ciro Immobile.
Cristiano Ronaldo come Sivori
Una rete non banale quella messa a segno dal portoghese, la venticinquesima, che gli consente di entrare finalmente a buon diritto nella storia dei bomber bianconeri: bisogna andare indietro di quasi sessant’anni infatti, alla stagione 1960-61, per ritrovare un marcatore altrettanto prolifico nelle file della Juventus. Si trattava di Omar Sivori, oriundo che sedusse prima l’avvocato, Gianni Agnelli, poi tutto lo Stadio Comunale di Torino.
“Sivori è un vizio per chi ama il calcio” affermava Agnelli del suo pupillo, e anche Ronaldo ha rischiato di diventare un vizio, un lusso costosissimo, per la Signora. Trenta milioni di ingaggio per un giocatore abulico, involuto, spesso poco incisivo, che ha avuto anche qualche problema di incomprensione tattica con il proprio allenatore: prima punta o esterno sinistro? Un dilemma che ha accompagnato gran parte della stagione bianconera ed è forse stato risolto dalle ultime uscite dei campioni d’Italia. Cristiano Ronaldo rende meglio nella posizione di centravanti classico, messo nelle condizioni di poter vedere e attaccare più frontalmente la porta, magari coadiuvato da due esterni, Dybala e Bernardeschi, uno bravo ad inventare e dialogare negli ultimi 30 metri, l’altro con incombenze più difensive.
E poi c’è lei: la “maledetta”. Mai, in 46 occasioni che l’avevano visto battere un calcio di punizione diretto, Cristiano Ronaldo era riuscito a fare centro. Si è sbloccato ieri pomeriggio con un tiro imparabile insaccato “nel sette”. Una magia che lo accredita come uno dei principali candidati al trono di re dei bomber. La fame di gol e successi lo stuzzica ancora: il portoghese ha altre sette partite per continuare a graffiare.
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