Il calcio, si sa, è sempre più ricco e dominato dai soldi. E dalla prossima stagione lo sarà anche di più.
Si parla delle coppe europee in generale, della UEFA Champions League in particolare, che prevede addirittura quasi un raddoppiamento del fatturato-precisamente un aumento del 40%, ndr- nel triennio 2018/2021, periodo di tempo in cui verrà attuata la formula “4×4”, sigla numerica che indica il fatto che ciascuno dei 4 più importanti campionati europei-per l’appunto i Top 4, ndr- schiereranno 4 squadre ciascuno, si tratta, come noto, di Germania, Inghilterra, Italia, e Spagna.
Un più che sostanziale aumento di entrate globali quindi per la massima competizione europea, che nel totale sfiorerà i 3 miliardi e mezzo di € e che quindi comporterà un ovvio consequenziale aumento di introiti per le squadre partecipanti, per le quali l’aumento dei premi sarà addirittura di oltre il 35%, per un totale di quasi 2 miliardi-1.9 per estrema precisione, ndr-immenso patrimonio che verrà distribuito fra i vari club partecipanti attraverso 4 tipi diversi di premi finanziari, che saranno quasi tutti a loro volta aumentati rispetto alla stagione 2017/2018 attualmente in corso:
- premi partecipazione, aumentati dagli attuali 406 milioni a 480;
- premi per risultati, quelli quindi legati ai verdetti del campo, che son quelli ad aver subito l’aumento maggiore-giusto valorizzare i meriti sul campo, ndr-, addirittura passati da 348 a 600 milioni;
- market pool, ossia premi proporzionali al valore dei diritti televisivi nazionali di ogni club, unica voce che diminuirà rispetto ad oggi, quasi dimezzato, dagli attuali 580 milioni a 300;
- infine, molto interessante una voce nuova, legata al cosiddetto ‘ranking storico’, che da cioè maggiori privilegi alle formazioni che, nel tempo, hanno ottenuto i migliori risultati a livello internazionale, con una vera e propria classifica stilata in base a tali risultati ottenuti, ciascuno ‘pesato’ in base all’epoca di riferimento, classifica in cui si da priorità, come consueto, ai successi più recenti; per questi premi il fondo totale è di 528 milioni, di cui 32 andranno alla squadra che occupa la prima posizione in questa speciale classifica. Il valore, però, naturalmente sarà variabile di stagione in stagione.
E non finisce qui, aumenti anche le singole voci dei singoli premi di ogni traguardo ottenuto nel corso della competizione: premio per la qualificazione alla fase a gruppi aumentato dai 12.7 attuali a 15, ogni pareggio nei gruppi vale quasi 1 milione-aumentato quasi del doppio-, quasi raddoppio anche per il premio per ogni vittoria nei gruppi, 2.7 contro gli attuali 1.5, qualificazione agli ottavi aumentata a 9.5 contro i 6 attuali, 10.5 per l’approdo ai quarti contro gli attuali 6 e mezzo, 12 milioni per le semifinali contro gli attuali 7.5, l’approdo alla Finalissima pagherà 15 milioni contro gli 11 attuali, infine la vittoria della Finale varrà 19 milioni contro gli attuali 15 e mezzo.
In totale, facendo i conti, l’impresa di vincere tutte le gare porterebbe nelle casse del club in questione poco più di 82 milioni di €, e parliamo soltanto di premi legati a risultati e quota partecipazione, ai quali andrebbero quindi aggiunti ranking storico e market pool-che seppur sia globalmente quasi dimezzato rimane comunque un gran bell’introito. Per fare un esempio, prendendo la squadra che, almeno al momento, è messa meglio di tutte nel ranking storico, vale a dire il Real Madrid- e c’era da aspettarselo !- se vincesse tutti i match, arriverebbe a quota 114 milioni di introiti, market pool escluso !
Fra polemiche, malcontenti e proteste-soprattutto da parte delle piccole federazioni più ai margini, delle Grandi Leghe, che temono che questi mostruosi investimenti della Champions si ripercuotano sulle loro operazioni finanziarie, e la Lega Francese, esclusa dalla sopra citata Top 4 ma che potrebbe passare dall’attuale 2 + 1 (si intenda 2 qualificate direttamente ai gruppi ad una ai preliminari ma che potrebbe passare a un più rassicurante 3+1)- la Coppa dalle Grandi Orecchie andrà avanti su questo progetto, che potrebbe addirittura rinnovarsi anche nel successivo triennio 2021-2024, con valori economici che potrebbero subire degli aggiustamenti.
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