Prosegue a gonfie vele la battaglia personale del gladiatore Sinisa Mihajlovic.
Il tecnico del Bologna ha da poco terminato il 3° ciclo di chemioterapia al Policlinico Sant’Orsola di Bologna, per combattere la leucemia che ha scoperto di avere in Estate, e che comunque non gli ha tolto né le forze né la voglia di fare.
Ogni volta che può scappa letteralmente dall’ospedale e dalle cure e va a dividere il suo tempo fra l’adorata famiglia – moglie e 5 figli – e la sua squadra.
Squadra che, nonostante la devastazione della malattia e della chemio, ha già seguito in panchina 4 volte in questa stagione – alla 1^ giornata in casa del Verona e poi contro Spal, Lazio e allo Stadium contro la Juventus – e più volte diretto in allenamento.
La voglia di fare il suo lavoro è evidentemente più forte di ogni malattia.
Questo grande impegno nonostante la sua situazione meritava di ricevere un riconoscimento, che prontamente è arrivato, dalla sua madrepatria: la Federcalcio serba ha deciso di premiare Miha con il riconoscimento di miglior allenatore dell’anno 2019 in Serbia, motivando la scelta con lo slogan “Ha reso possibile l’impossibile.”.
Un riconoscimento che premia il grande spirito di Sinisa, deciso ad uscire dalla brutta situazione che gli è giunta fra capo e collo, e per lui il modo migliore è appunto quello di continuare a fare ciò che ama.
E Mihajlovic non si ferma qui: potrebbe essere presente a Napoli per il prossimo turno di Serie A e, soprattutto, nel turno ancora successivo, in casa del suo ex Milan l’8 Dicembre.
“Vietato fallire”, il monito del tecnico serbo al suo Bologna, appena 3 punti sopra la zona retrocessione e che non vince ormai da 4 turni – da un mese, il 27 Ottobre, 2-1 casalingo alla Sampdoria – e che nell’ultimo turno ha ottenuto un pari 2-2 in extremis in pieno recupero nel derby casalingo contro il Parma nel lunch match.
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