Bologna – Inter, voti e pagelle: Lukaku decisivo, bene Barella e Lazaro. Male Gagliardini e Vecino.
l’Inter vince 2-1 in rimonta contro il Bologna e resta a -1 dalla vetta della classifica, occupata dalla Juventus. 28 punti in 11 giornate per i nerazzurri che vanno sotto con la rete di Soriano, ma ribaltano il match con una doppietta di Lukaku, prima con un tap-in da pochi passi e poi con un rigore nel recupero.
L’Inter coglie la sesta vittoria su sei partite in trasferta e ottiene 3 punti importanti contro il Bologna, che fanno salire i nerazzurri a quota 28 punti in classifica. Poco turnover per Antonio Conte che opera solo tre cambi rispetto alla gara di martedì col Brescia e inserisce dal primo minuto Lazaro, Bastoni e Biraghi al posto di Candreva, Godin e Asamoah.
Nel primo tempo l’Inter assume il controllo del gioco contro un Bologna compatto e ordinato ma sterile davanti. L’Inter sembra ben meccanizzata nel sistema del 3-5-2 rispetto alle primissime uscite stagionali, soprattutto su esterni e dialoghi tra le due punte (il centrocampo fatica sempre) ma i difetti rimangono quelli noti: una squadra lenta e con poca velocità di manovra e poco movimento in fase offensiva. E il grande limite sempre presente di grandi lacune tecniche e di idee di qualità nello sviluppo del gioco. Nel complesso della prima frazione, pur non brillando l’Inter crea almeno 2 palle gol con Lautaro Martinez e Lukaku e si vede (giustamente) annullare due reti degli stessi attaccanti. Primi 45 che si chiudono nelo 0-0.
Nella ripresa i ritmi calano e l’Inter è meno compatta a centrocampo e meno intensa senza palla. Il Bologna non crea nulla e si limita ad annullare le operazioni nerazzurre con diligenza e colpire in ripartenza, ma rossoblu che all’ora di gioco trovano l’improvviso vantaggio con Soriano, abile a calciare dal limite col destro e beffare Handanovic anche grazie a una deviazione di de Vrij.
L’Inter un po’ come nella gara pareggiata col Parma, non la risolve tramite gioco o grandi idee, ma più con una reazione di nervi favorita anche da un avversario che trovata la rete non si inventa molto per tenersi la vittoria. Al 75° Lukaku è bravo a dare la zampata dell’1-1 con un tapi-in ravvicinato, a seguito di un miracolo di Skorupski su Skriniar. Sempre il belga regala i 3 punti all’Inter al 91° trasformando il rigore ottenuto da una bella giocata di Lautaro Martinez che si fa stendere da Orsolini.
TOP
LUKAKU, 7.5: più mobile e propositivo fin da subito ha buone occasioni già nel primo tempo, con un tiro salvato in area da Bani, una grande parata di Skorupski e un gol annullato. Sempre volenteroso ma ancora abbastanza macchinoso. Nella ripresa però fa il bomber: prima tap in da pochi passi e poi freddo sul rigore. 9 gol in 11 partite di campionato.
BARELLA, 7: assieme a Brozovic è l’insostituibile del centrocampo nerazzurro. In netta crescita riesce anche oggi a fare ottimamente le due fasi ed essere utile in tutte le zone del campo. Quantità e qualità.
LAZARO, 6.5: esordio da titolare per l’oggetto misterioso del mercato nerazzurro finora. Bisogna dire che soprattuto nel primo tempo impatta bene la partita, spinge ed è attento in copertura. Cala un po’ alla distanza ma resta 85 minuti in campo. Senza picchi ma senza sbavature.
FLOP
GAGLIARDINI, 5: il più avulso nel centrocampo dell’Inter. Chiaramente non è una mezzala, eppure ai tempi dell’Atalanta sembrava avere tempi d’inserimento. Non ne prova uno e tecnicamente è almeno due spanne sotto ai compagni di reparto. L’impegno è sempre encomiabile ma non basta. Ingenua l’ammonizione.
BIRAGHI, 5.5: gara discreta senza infamia e senza lode per il terzino sinistro italiano. Non commette grossi errori, anzi nel primo tempo tiene bene su Orsolini ma è poco incisivo in zona propositiva e non prova mai ad andare sul fondo. Sostituito al 75°.
VECINO, 5: entra al 72° al posto di Gagliardini ed è confusionario e non ci mette la giusta grinta e fisicitò che servirebbe. Si fa ammonire, non sfrutta una buona occasione di testa e nel complesso è inutile in mezzo al campo. Scalare le gerachie di Conte non sarà facile.
Riccardo Tanco
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