Una beffa così è difficile da dimenticare, per fortuna ci sono altre due partite per centrare la qualificazione. Un’Atalanta bella e sciupona si fa raggiungere all’ultimo respiro all’Apollon Limassol e deve rimandare l’appuntamento con il passaggio del girone, che verrà deciso nelle ultime due sfide. Peccato perché ormai la qualificazione sembrava cosa certa e con un po’ più di attenzione ci si sarebbe potuti qualificare con due gare d’anticipo, ma il bicchiere comunque è mezzo pieno e ci sono ottime possibilità che l’Atalanta riesca a passare il turno senza troppe angosce.
Prima mezz’ora di gioco spumeggiante per l’Atalanta, che aggredisce alto i ciprioti e sfiora il gol con Masiello e Hateboer. Al minuto 34, l’episodio che cambia la partita: Ilicic trasforma il rigore e regala “serenità” alla squadra che sembrava patire il fatto di non essere riuscita a concretizzare la supremazia territoriale.
La ripresa inizia sulla falsa riga del primo tempo e l’Apollon sembra incapace di creare pericoli alla retroguardia atalantina. I bergamaschi sono più forte, giocano meglio e vanno a un passo dal 2-0 con Petagna, che colpisce il palo interno. Il mancato raddoppio spegne l’Atalanta, che inizia a perdere terreno e indietreggia a difesa di un vantaggio che poteva (e soprattutto doveva) essere maggiore.
Così, negli ultimi secondi, arriva la doccia gelata del pareggio firmato Zelaya che rimanda i sogni di qualificazione al prossimo turno. A dimostrazione che nel calcio, come diceva il compianto Boskov, “partita finisce quando arbitro fischia”…
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