Ottavio Bianchi: il domatore del ‘Dio del Calcio’

Ottavio Bianchi nasce a Brescia il 6 Ottobre del 1943, a 22 anni esordisce in Serie A nelle file del Brescia nel ruolo di centrocampista, l’anno successivo passar Napoli con cui gioca 5 campionati consecutivi. Vestirà poi in successione le maglie di Atalanta, Milan e Cagliari; la sua ultima stagione da giocatore è stata alla SPAL, in questa però inizia quella di allenatore infatti diventa allenatore/giocatore fino a che non viene sostituito da Luis Suarez.

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La sua carriera da mister è molto più proficua di quella da giocatore, oltre a quella della SPAL, gli vengono affidate le panchine di Siena, Mantova, Triestina, Atalanta nelle serie minori; poi arriva in Serie A sulla panchina dell’Avellino e del Como. Nel 1985 si siede su quella del Napoli e porta i partenopei a vincere il primo storico Scudetto, Coppa Italia e Coppa UEFA.

Nel 1990 arriva a Roma, sponda giallorossa, vincendo la Coppa Italia e raggiungendo la finale di UEFA contro l’Inter. Torna poi a Napoli come direttore tecnico, ma Moratti nel suo primo anno di presidenza dell’Inter lo convince a sedere ancora in panchina per i Nerazzurri, lo stesso Moratti due anni dopo lo esonera. Chiuderà la carriera nel 2002 alla Fiorentina che non riesce a salvare dal fallimento arrivato a fine stagione.

Ricordato principalmente per il suo grande successo a Napoli, per la vittoria di Campionato, Coppa Italia e Coppa UEFA, ma forse la più grande dote fu quella di riuscire a domare il carattere del più grande giocatore di tutti i tempi, Diego Armando Maradona, e farlo rendere come nessuno era riuscito a fare prima di lui.

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