E’ terminata con la vittoria di Sebastian Vettel la ventisettesima edizione del GP del Giappone di Formula 1. Una gara che in un colpo solo ha riaperto ufficialmente il discorso legato al titolo mondiale, vista la debacle di Fernando Alonso, nella ghiaia dopo poche curve, passato in pochi secondi dal +29 sul campione del mondo della Red Bull ad un preoccupante +4. Un vantaggio che certamente non farà dormire sonni tranquilli in casa Ferrari in vista degli ultimi cinque gran premi stagionali. Tuttavia Suzuka ha messo in mostra altri spunti d’interesse, tra i quali l’ottimo secondo posto di Massa e la gioia di Kamui Kobayaschi.
LE PAGELLE
Vettel, voto 9: in giornata di grazia, come ai bei tempi, il due volte campione del mondo è tornato in versione Vetterminator. Il tedesco mette in pista una prestazione da numero uno assoluto, assistito da una vettura che rasenta la perfezione, dando seguito al trionfo di quindici giorni fa a Singapore. Torna in piena lotta per il titolo iridato, traguardo che, visto il potenziale della sua Red Bull, non è più una chimera come a metà stagione.
Massa, voto 8: per la rubrica “a volte ritornano”. Il brasiliano torna ad assaporare la gioia del podio a due anni dall’ultima volta, fornendo una prestazione grintosa come non si vedeva da tempo. Unico pilota in pista ad insidiare Vettel fino a metà gara, il ferrarista sfoggia una forma invidiabile. Che la firma in McLaren di Perez gli abbia dato quello stimolo in più per azzardare qualcosa di più concreto? La Corea sarà la prova d’appello del paulista.
Kobayashi, voto 8: l’aria di casa fa bene al pilota giapponese, splendido terzo davanti al proprio pubblico. Non sta nella pelle quando, a fine gara, è chiamato a commentare la sua prestazione davanti ad una folla in delirio per lui. Ennesima conferma per una vettura, la Sauber, che si è dimostrata ancora una volta come una delle migliori monoposto dell’intero circus.
McLaren, voto 5,5: passo indietro rispetto alle ultime gare per le frecce d’argento, alla prima dopo l’annuncio del divorzio a fine stagione da Lewis Hamilton, destinato a passare in Mercedes. Un quarto ed un quinto posto per la scuderia di Woking, col solo Button nel finale in grado di insediare Kobayashi per il terzo gradino del podio. Punti persi anche in ottica mondiale costruttori. Urge una pronta riscossa.
Alonso, s.v.: che dire! Week end da dimenticare per il pilota della Ferrari: prima le bandiere gialle che lo hanno limitato durante gli ultimi minuti delle prove ufficiali, poi l’incidente al via con Raikkonen dopo poche curve e vantaggio in classifica generale che va a farsi benedire. Nando ora ha sole 4 lunghezze su un Vettel arrembante, troppo poche per pensare di giocare ancora in difesa. Lo sa benissimo lo spagnolo, che dovrà affilare le unghie e cominciare ad attaccare, altrimenti quanto di buono fatto finora non sarà servito a niente.
Michele Pannozzo
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