Dopo l’ennesima sconfitta in uno scontro diretto, Gian Piero Gasperini non si nasconde e analizza con lucidità il momento della Roma, riconoscendo il divario emerso contro la Juventus, ma ribadendo la fiducia nel percorso intrapreso.
Il ko per 2 a 1 contro i bianconeri conferma il rendimento negativo dei giallorossi nelle gare di alto livello in questa stagione, anche se il gol nel finale di Tommaso Baldanzi ha interrotto la serie di sconfitte di misura senza reti segnate. A risultare decisivi sono stati la conclusione angolata di Francisco Conceicao e il tap in di Loïs Openda, arrivato dopo la respinta di Mile Svilar su Weston McKennie, in una partita segnata anche dalle difficoltà difensive di una retroguardia completamente rimaneggiata.
Nel post partita, Gasperini ha evidenziato come la Roma abbia sprecato troppo in fase offensiva. “Abbiamo sbagliato diversi passaggi negli ultimi metri”, ha spiegato, “perché per il resto c’erano tutte le condizioni per creare più occasioni”. Il tecnico ha sottolineato come la squadra abbia chiuso la gara con maggiore energia, pur pagando ancora una volta la mancanza di precisione, ma ha voluto mettere in risalto la prova di diversi giocatori meno utilizzati, chiamati a misurarsi contro una Juventus di grande livello.
Le assenze pesanti non sono mancate. Mario Hermoso e Artem Dovbyk erano indisponibili per infortunio, mentre Evan Ndicka e Neil El Aynaoui erano impegnati in Coppa d’Africa. Questo ha portato Jan Ziolkowski alla terza presenza stagionale e all’adattamento di Devyne Rensch nella difesa a tre, soluzioni che, secondo Gasperini, hanno comunque offerto risposte incoraggianti. “Fino al gol subito a fine primo tempo avevamo concesso pochissimo”, ha osservato, spiegando come, una volta passata in svantaggio, la Roma abbia inevitabilmente lasciato più spazi a giocatori come Kenan Yildiz e Conceicao, abili nell’attaccare la profondità.
Sul piano offensivo, la serata è stata complicata. Paulo Dybala, schierato da falso nove, e Matías Soulé hanno inciso poco, sollevando interrogativi sulla scelta di non puntare dall’inizio su Evan Ferguson. Gasperini ha risposto in modo diretto: “Ferguson non mi ha convinto, nemmeno nel secondo tempo. Non è solo una questione tecnica, lui e altri nuovi arrivati devono ancora entrare pienamente nello spirito della squadra”. Il tecnico ha difeso le proprie decisioni, ribadendo che rifarebbe le stesse scelte.
A complicare ulteriormente il quadro c’è stato l’ennesimo stop muscolare di Leon Bailey, entrato dalla panchina e costretto a uscire nuovamente dopo appena venti minuti, un episodio che riaccende l’allarme sulle condizioni fisiche dell’esterno.
Il dato più preoccupante resta però il rendimento negli scontri diretti. Gasperini lo riconosce senza giri di parole. “Abbiamo perso molti confronti diretti”, ha ammesso, “e se perdi tre o quattro di queste partite significa che, evidentemente, rispetto a queste squadre ti manca qualcosa”. Allo stesso tempo, l’allenatore ha ricordato le vittorie contro Como, Bologna e Lazio, squadre immediatamente alle spalle in classifica, sottolineando come la Roma non sia stata surclassata in nessuno dei big match disputati.
Il messaggio finale è improntato alla fiducia. “C’è un club forte alle spalle, ci sono basi solide e questo progetto è iniziato solo da pochi mesi”, ha concluso Gasperini. “Dobbiamo costruire un grande futuro partendo dal presente”.
La sconfitta lascia la Roma al quarto posto, ma con un solo punto di vantaggio sulla Juventus. Un margine sottile, destinato a essere messo alla prova al ritorno degli impegni di campionato dopo la Supercoppa Italiana, quando la corsa alle prime posizioni entrerà nel vivo.