Aveva 76 anni, era malato da tempo. Fu alla guida del club dal 1995 al 2000. E l’Italia sfortunata
Primo lutto per l’emergenza coronavirus nel mondo dello sport. L’ex presidente del Real Madrid, Lorenzo Stanz, è infatti deceduto all’età di 76 anni per le conseguenze del contagio del Covid-19.
Il dirigente spagnolo, malato già da tempo di insufficienza renale e di ipertensione, ha contratto il virus la scorsa settimana. Dopo otto giorni con la febbre alta e con una grave insufficienza respiratoria, è stato ricoverato in terapia intensiva lo scorso martedì all’ospedale Fundación Jiménez Díaz di Madrid. Con lui, il Real ha vinto due Champions League (nel 1998 e nel 2000), la Coppa Intercontinentale nel 1998 oltre ai trionfi in Patria nella Liga e in Supercoppa del 1997.
RITORNO AL SUCCESSO- Imprenditore immobiliare, ha assunto il comando dei Blancos il 26 novembre del 1995 succedendo Ramón Mendoza, dimessosi per le forte pressioni dell’ambiente vista la grande crisi sportiva ed economica del club. Per la stagione successiva si affidò a Fabio Capello, fresco vincitore dello scudetto con il Milan. Don Fabio fu chiamato per cancellare la disastrosa stagione passata, con il Real che si classificò quinto. Peggior piazzamento dal 1977 e che significava esclusione dall’Europa.
Alla prima stagione, il tecnico ferrarese non sbagliò e trionfò in Liga, aiutato anche dagli acquisti estivi di Šuker e Mijatović. Nonostante la vittoria in campionato, la permanenza sulla panchina madrilena durò appena un anno a causa del conflitto con il presidente Sanz. Capello se ne andò, ma il Real continuò a vincere. In sostituzione dell’allenatore italiano arrivò Jupp Heynckes. Con il tecnico tedesco, il Real trionfa nuovamente in campionato, ma soprattutto risolleva quella Champions (ai danni della Juve di Lippi), grande assente negli ultimi trentadue anni. Segue poi il successo in Coppa Intercontinentale. Nel 2000, dopo aver vinto nuovamente la Champions, Sanz perse le elezioni e fu costretto a cedere la poltrona al tutt’ora attuale presidente Florentino Pérez.
RISPETTO, AMORE ED AFFARI- Sanz ama l’Italia, ma soprattutto ammirava e rispettava le nostre squadre. Come dimostrano le parole che spese dopo la vittoria in Champions contro la Juve. “
«Avemmo la fortuna di essere una famiglia e una squadra che oggi sarebbe tra le grandi del calcio. Pensate che battemmo la Juve, considerata la più forte d’Europa. Non dimentichiamo che in quella squadra c’era Zidane, Deschamps, Davids, Inzaghi, Del Piero, Conte e Montero. La Juve aveva una squadra incredibile e noi vincemmo», dichiarò nel 2018.
Nel Belpaese aveva cercato anche di fare affari. Nel 2005 tenta infatti di acquistare il Parma. La trattativa però non decollò e gli 8 milioni di euro che versò finirono in malora. Non domo, tre anni più tardi prova a comprare il Bari. Anche qui, tuttavia, l’esito fu negativo. Riuscì comunque nell’obiettivo di tornare nuovamente al timone di una squadra nel 2006, quando divenne presidente del Malaga. Nel 2010 vendette poi il club all’emiro Abdullah Al Thani per 36 milioni di euro.
RICORDO- Di quella fantastica squadra che si è vista durante il suo mandato faceva parte anche Christian Panucci. Il terzino italiano ha ricordato a Sport Mediaset l’ex presidente: “Ieri è stato giorno molto triste per me, per i tifosi del Real Madrid e per tutti i miei ex compagni. Il nostro presidente, Lorenzo Sanz, se n’è andato. Un presidente, ma soprattutto un padre di quel gruppo che ha portato sul tetto di Spagna, d’Europa e del mondo. Non posso che essergli riconoscente per avermi portato nel club più importante del mondo. Era un uomo fantastico, di un’umanità incredibile. Era come un padre. Lo ringrazierò per l’eternità. Non lo dimenticherò mai“, queste le parole dell’ex giocatore.
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