Niente mondiale per l’Italia. Ora la Romania per l’orgoglio.
Non sarà Mondiale. La Nazionale italiana maschile di pallamano al Pala Tedeschi di Benevento crolla nella seconda giornata del Gruppo 3 25-28 contro la Georgia ed interrompe così la corsa sognatrice per il Mondiale di Egitto del prossimo anno.
LA GARA- L’Italia viene dallo scoppiettante pareggio (26-26) contro il Kosovo; la Georgia, invece, dalla sconfitta per 29-24 contro la Romania.
Rispetto alla gara precedente, il CT Riccardo Trillini cambia due elementi: in porta Abner, influenzato come gran parte del gruppo, lascia il posto a Volarevic; Savini invece subentra a Ibaili al centro.
La partita inizia nel peggiore dei modi. Dopo neanche 2′ gli ospiti passano in vantaggio con il bel gol in elevazione dai nove metri di Tskhovrebadze. La reazione azzurra è immediata: Bulzamini pareggia dopo un minuto. Tutto riaperto.
La Georgia attacca trovando sovente la rete. Il solito Tskhovrebadze, con l’aiuto di Kbilashvili, porta la Georgia sul 10-6; sempre Bulzamini prova a scuotere i suoi, ma predica nel deserto. Trillini chiama così il time-out.
La pausa rivitalizza l’Italia: Volarevic chiude la porta e Savini accorcia 11-8. La resistenza, però, dura pochissimo. Dai 7 metri Turkovic e Rustamov arrivano a 13. Sonnerer si carica la squadra sulle spalle e tra un pallonetto e un sottomano ci porta all’intervallo sul 13-11.
Tskhovrebadze in due minuti realizza una doppietta. Sonnerer, con tiri e prestazioni incredibili, guida la rincorsa. Al 40′ Turkovic e Sonnerer si inventano i gol del pareggio: 18-18.
Una disattenzione difensiva ed un errore di Volarevic fanno allungare la Georgia di 2. La sorpresa è dietro l’angolo. Turkovic segna il rigore, Valorevic chiude di nuovo la porta e Skatar firma il vantaggio a 10′ dalla fine!
Ci diamo però la zappa sui piedi. Gli errori difensivi, e quello dai sette metri di Turkovic, spianano la strada a Tskhovrebadze, Chikovani, e Miqava per andare di nuovo sopra di due. Trillini, sul risultato di 23-24, si gioca la carta dell’extra-player che però non funziona e, anzi, lascia campo aperto ( in tutti i sensi) alla Georgia per portarsi sul definitivo 25-28.
Un’Italia dura a morire, ma che ancora commette tanti errori, sotto porta come dietro, non andrà ai Mondiali. C’è tanto da lavorare.
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