La storia della Formula 1, e dello sport in generale (oltre che della vita), è ricca di what if o sliding doors, passaggi cruciali nello scorrere degli anni che, in virtù del loro concretizzarsi, hanno determinato uno sviluppo in un senso o nell’altro. Nella Formula 1 recente, ad esempio, una delle domande più gettonate è cosa avrebbe potuto fare la Red Bull in quest’era ibrida dominata dalla Mercedes, se fosse stata equipaggiata con un propulsore della Stella a Tre Punte (o anche con quello del Cavallino Rampante).
E’ risaputo come, al culmine dei contrasti con Renault nel corso della stagione 2015, la Red Bull sia andata in giro a chiedere un propulsore per non restare senza in vista del 2016, ricevendo però solo rifiuti sia a Brixworth che a Maranello. Una situazione limite che, su impulso anche dell’ex patron del Circus, Bernie Ecclestone, spinse il team di Milton Keynes a fare un passo indietro con i francesi, i quali acconsentirono pur con la condizione di rinominare i propulsori (poi chiamati TAG-Heuer).
Premettendo ovviamente che con i se e con i ma non si è mai fatta la storia, Max Verstappen si dice ben convinto di quali sarebbero state le chance del suo team se, in particolare lo scorso anno, avrebbe avuto un propulsore diverso da quello Renault. “Penso proprio che se la Red Bull avesse avuto un Mercedes, nel 2017 i nostri avversari non ci avrebbero nemmeno visti” – ha raccontato l’olandese a Motorsport.com – “Il problema del propulsore Renault è la MGU-H, la nostra è molto meno stabile rispetto a quella Mercedes e Ferrari. Chiaramente c’è anche dell’altro, altrimenti penso che avrebbero già risolto da tempo“.
La speranza di Max è quella di avere una RB14 competitiva sin da subito, a differenza di quanto accaduto praticamente sempre dal 2014 in poi, quando la Formula 1 ha abbandonato gli aspirati per i propulsori turbo. “L’anno scorso il team ha progettato una monoposto in configurazione low drag, che però non ha funzionato” – spiega il figlio di Jos Verstappen – “Forse è stato un progetto troppo ottimistico, ma tutti hanno visto come il team sia riuscito a ribaltare le prestazioni della vettura rapidamente. E’ ovvio che un inizio di stagione simile ti pregiudica l’intero campionato. Il successivo recupero, però, ti da anche molta fiducia sul futuro“.
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