Non ci sono solo le vicende della pista a far discutere, in quel di Sepang. Mentre sull’asfalto Lewis Hamilton sembra in procinto di assestare il colpo decisivo, grazie all’ennesima disavventura dell’ultimo periodo che ha colpito Sebastian Vettel, nel paddock a far parlare di sé sono ancora le controverse dimissioni del polacco Marcin Budkowski.
L’ormai ex capo del dipartimento tecnico della Federazione Internazionale per la Formula 1 ha rassegnato, com’è noto, le sue dimissioni con effetto immediato ad inizio settimana. Una notizia importante, poichè l’ex Ferrari e McLaren, al termine di un periodo di gardening leave di tre mesi, sarà sul mercato, e sembra che ci sia già un accordo di massima con la Renault.
Una situazione paradossale e assolutamente sgradevole, dato che Budkowski, vista la posizione ricoperta fino a non più tardi di qualche settimana fa, è a conoscenza dei segreti di tutti i team, oltre che degli indirizzi futuri della Federazione riguardo ai regolamenti tecnici. Le varie scuderie, in particolare i big, inviano periodicamente i vari progetti per verificarne la conformità.
Come dicevamo, tutta questa situazione ha fatto infuriare i team principal facenti parte dello Strategy Group, incontratisi nella giornata di ieri nel motorhome della Williams, con Paddy Lowe a fare gli onori di casa ai vari Maurizio Arrivabene, Toto Wolff e Chris Horner. A venir contestato è soprattutto il breve periodo di gardening che Budkowski dovrà osservare, giustificato dalla FIA con il contratto sottoscritto dal polacco, rispondente alla legislazione svizzera.
Emblematiche le parole rilasciate da Horner: “Se dovesse andare in un team, sarebbe un grosso problema. Ha ricoperto una posizione estremamente privilegiata, perché è stato in galleria del vento e conosce molti dettagli delle monoposto del prossimo anno” – spiega il team principal Red Bull – “Ritengo che un periodo di gardening di soli tre mesi sia assolutamente inappropriato per lui. Parliamo di investimenti di milioni di euro, quindi le informazioni che riveliamo dovrebbero essere confidenziali. Non dovrebbe esserci il rischio che possano finire nella mani di una squadra avversaria“.
Come dice il detto, a pensar male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca. Tutta questa situazione puzza lontano un miglio di manovra effettuata dalla Federazione per rimettere in gioco un costruttore importante con la Renault, in grossa difficoltà in questa era ibrida, in particolare come motorista, ma alquanto indietro anche con il team proprio. La sensazione, però, è che stavolta il tutto sia troppo palese per passare sotto silenzio e i top team non la daranno vinta tanto facilmente.
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