10 promesse del calcio mondiale che si sono perse per strada (e cosa fanno oggi)

Nel mondo del calcio, ogni generazione è ricca di giovani talenti considerati predestinati, destinati a dominare il palcoscenico internazionale. Tuttavia, non tutti riescono a rispettare le attese. Infortuni, pressione psicologica, scelte sbagliate o semplicemente sfortuna hanno spezzato le carriere di alcuni astri nascenti. Scopriamo chi erano, perché hanno fallito e cosa fanno oggi.

Freddy Adu – Il nuovo Pelé che ha smarrito la strada

A 14 anni era già professionista con il DC United e considerato un fenomeno mondiale. Sponsorizzato da Nike e osannato dai media, Freddy Adu sembrava la stella destinata a portare gli USA nell’élite del calcio. Ma la sua carriera si è trasformata in un’odissea fatta di 15 squadre in 9 paesi diversi, con continui fallimenti e panchine.

Cosa fa oggi: vive negli Stati Uniti e lavora come allenatore per bambini in una scuola calcio, dove racconta i suoi errori per ispirare le nuove generazioni.

Bojan Krkić – L’erede di Messi travolto dall’ansia

A 17 anni segna 10 gol nella sua prima stagione con il Barcellona, battendo il record di precocità di Messi. Ma Bojan soffriva di attacchi d’ansia che ne hanno compromesso la crescita. Dopo esperienze altalenanti con Roma, Milan, Ajax, Stoke e Giappone, ha deciso di dire basta.

Cosa fa oggi: si è ritirato nel 2023 e collabora con la dirigenza del Barcellona come ambasciatore del club e supporto ai giovani del settore giovanile.

Alexandre Pato – Talento fragilissimo mai sbocciato

Il Milan lo presentò come la nuova stella del Brasile, e per un breve periodo sembrò davvero esserlo. Ma la sua fragilità fisica lo condannò a continui stop. Dopo parentesi in Brasile, Inghilterra, Spagna, Cina e MLS, non ha mai trovato stabilità o rendimento costante.

Cosa fa oggi: è tornato in Brasile dove gioca in modo saltuario e si è avvicinato al mondo della fede cristiana, partecipando anche a incontri motivazionali.

Ravel Morrison – Un talento da Ferguson, perso per la strada

Sir Alex Ferguson lo definì il miglior talento della sua epoca, superiore persino a Paul Pogba. Ma Ravel Morrison è sempre stato il nemico di sé stesso: problemi comportamentali, mancanza di disciplina e gravi vicende giudiziarie ne hanno distrutto il potenziale. Da Manchester United finì per girare squadre minori in Inghilterra, Svezia, Messico e persino in Olanda.

Cosa fa oggi: nel 2024 è rimasto senza contratto e ha intrapreso un percorso da opinionista sportivo su canali britannici, dichiarando di voler “riscattare” la sua immagine.

Hachim Mastour – L’illusione virale del Milan

A 16 anni era già una star su YouTube, con dribbling spettacolari e convocazioni in prima squadra al Milan. Ma Hachim Mastour si è rivelato più una creatura da highlights che un vero giocatore da 90 minuti. Nessuna esperienza è durata più di qualche mese: Malaga, PEC Zwolle, Lamia, Reggina.

Cosa fa oggi: gioca in Marocco nella seconda divisione, ma è lontanissimo dai riflettori. Di recente ha aperto un profilo TikTok dove condivide video motivazionali.

Kerlon – Il “foquinha” che fece impazzire il web

Diventato famoso per il suo dribbling con la palla sulla testa (“seal dribble”), Kerlon fu acquistato dall’Inter, ma una serie infinita di infortuni al ginocchio lo fecero sparire senza lasciare traccia. Una carriera compromessa prima ancora di iniziare realmente.

Cosa fa oggi: lavora come agente FIFA e consulente sportivo, oltre a gestire una scuola calcio in Brasile che promuove il calcio creativo.

Gaël Kakuta – La stellina del Chelsea mai esplosa

Kakuta era considerato un fenomeno nella cantera del Lens, tanto che il Chelsea fu condannato dalla FIFA per averlo “strappato” irregolarmente. Ma dopo un esordio promettente, è finito in un limbo di prestiti e squadre di seconda fascia. Non ha mai avuto l’impatto sperato.

Cosa fa oggi: gioca ancora, nel campionato del Congo con la maglia dell’Amiens, squadra della sua città natale, e ha dichiarato di voler chiudere lì la carriera.

Giovani dos Santos – Il brasiliano mancato del Messico

Messicano, ma con lo stile brasiliano, Dos Santos era una delle perle della Masia. Acquistato dal Tottenham, ha poi giocato in Spagna, USA e Messico. Un talento indiscutibile, ma discontinuo, poco disciplinato e spesso distratto dalla vita mondana.

Cosa fa oggi: è svincolato dal 2022, ha fondato una società di consulenza per giovani calciatori e si è avvicinato al mondo dell’imprenditoria sportiva.

Adriano – Il “mancino di Dio” crollato per il dolore

L’Imperatore. Un sinistro devastante e un fisico da urlo. Adriano era destinato a diventare il centravanti più dominante del suo tempo. Ma la morte improvvisa del padre nel 2004 lo ha devastato emotivamente. Dopo anni tra Inter, Flamengo e Roma, si perse tra depressione, alcol e assenze ingiustificate.

Cosa fa oggi: vive a Rio de Janeiro in un quartiere popolare, conduce una vita molto semplice e appare spesso in foto con i fan, ma lontano dal mondo del calcio.

Denílson (ex Arsenal) – Il regista dimenticato

A 20 anni era titolare dell’Arsenal di Wenger, con ottimi numeri e prospettive brillanti. Poi, un calo fisico, incomprensioni tattiche e qualche infortunio lo relegarono sempre più ai margini. Tornato in Brasile, non riuscì a rilanciarsi e finì per giocare in squadre minori.

Cosa fa oggi: ha dichiarato bancarotta nel 2023 e lavora ora come allenatore per dilettanti, cercando di ricostruire una carriera parallela al campo

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