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Zidane-Juventus e quella riunione segretissima | Tutta colpa… dell’Arabia

Zinedine Zidane
Zinedine Zidane, è stato a un passo dal sedere sulla panchina della Juventus – StadioSport.it

Lo zampino dell’Arabia non ha fatto tornare Zidane a Torino. L’incredibile retroscena che avrebbe potuto cambiare tutto.

Un solo vero acquisto, peraltro già chiuso prima dell’arrivo di Cristiano Giuntoli, Timothy Weah, figlio d’arte del grande George. Un solo vero acquisto, anche se il rientro di Cambiaso dal bologna è stato di quelli importante, al netto del rinnovo di Rabiot, per niente affatto scontato e paragonabile a un vero colpo.

Un solo vero acquisto ok, ma sarebbe un grande errore non percepire la mano di Cristiano Giuntoli in quella Juve nata per essere competitiva e sostenibile. Al primo punto dovrà pensarci anche Max Allegri, con il materiale (di quelli comunque importanti) che ha, soprattutto in questa annata senza coppe europee, uno svantaggio da far diventare vantaggio rispetto alle altre big.

Alla sostenibilità ci ha pensato proprio Cristiano Giuntoli, qui si è vista la sua mano. Alla fine la Juve si è liberata di Bonucci, che ha accettato la Germania, Berlino e l’Union: lui sì che giocherà in Champions League. Via ingaggi pesanti (primo tra tutti quello di Di Maria), il gruppo squadra extra large è dimagrito… sì ma di peso per le casse societarie.

Kulusevski a titolo definitivo al Tottenham. Via Cuadrado (all’Inter) e via Pjaca (Rijeka), via Arthur (alla Fiorentina) e Zakaria (Monaco), via Aké (Udinese), de Winter (Genoa), Rovella e Pellegrini (Lazio), Barrenechea, Kaio Jorge e Soulé. Cessioni pesanti e prestiti, via in tanti.

Competitività e sostenibilità. Ma…

Abbiamo fatto un buon lavoro, l’obiettivo era rinnovare la squadra. Sono arrivati sette giocatori della Next Gen in questa stagione, abbiamo ridotto il monte ingaggi e alzato il valore patrimoniale”. Allegri, in uno stralcio di un’intervista a DAZN, impalma l’operato di Giuntoli e Manna.

Sono tornato con un programma ben preciso. In questi due anni dove la Juve non ha vinto un trofeo credevo fosse più facile. Sono rimasti solo 3 portieri e 7 giocatori di movimento – continua – ora il futuro è nelle mani nostre”. Ma ci doveva essere un altro futuro, che per pochi giorni si è intersecato al presente.

Allegri
Max Allegri e quella proposta araba, avrebbe portato un altro allenatore amatissimo alla Juventus – StadioSport.it

Il retroscena di quel colloquio

La nuova governance della Signora nata sulle ceneri di un’era nel segno (sia nel bene che nel male) di Andrea Agnelli è stata sempre dalla parte di Max Allegri, anche quando le cose andavano male.

Ma c’è stato un momento nel quale l’allenatore bianconero doveva e poteva essere un altro. Proprio nel periodo in cui Allegri ascoltava le sirene arabe, durante il primo incontro con emissari sauditi a Monte-Carlo, Zidane (era inizio giugno), si era realmente proposto alla Juventus tramite i suoi agenti. Il no di Allegri ai petroldollari ha fatto sì che il ritorno di Zidane sfumasse. Almeno per ora e fino a prova contraria.