Wimbledon 2021, Djokovic infrange il sogno di Berrettini

Nole Djokovic ha vinto il torneo di Wimbledon 2021. Battuto in quattro set, e tre ore e 24 di match, Matteo Berrettini. Ora il serbo sente “profumo” di grande Slam.

Non ce l’ha fatta Matteo Berrettini: il sogno di trionfare sul centrale di Wimbledon si è sgretolato davanti al numero uno del mondo, Nole Djokovic, che oggi ha scritto un’altra pagina importante della storia di questo sport. Il serbo ha vinto il suo terzo slam stagionale, impresa che non riusciva dal lontano 1969, quando un certo Rod Laver centrò il secondo grande slam della propria carriera.

E proprio sulle orme dell’australiano, Novak intende proseguire: centrare l’en plein ai prossimi US Open, magari incorniciando il tutto con un oro olimpico, così da eguagliare Steffi Graff, l’unica in grado di centrare il grande Slam d’oro. Tre ore e 24: tanto è durata la resistenza di Berrettini. Il tennista romano si è trovato a rincorrere nel corso di tutto il match, ha vinto il primo al tie-break (7-6 (4), ma ha ceduto i successivi tre tenendo testa a un avversario ben più quotato (doppio 6-4 e 6-3). Resta l’amaro di un’occasione mancata, ma anche la consapevolezza che nei prossimi anni si potrà tentare una nuova scalata al torneo più importante del mondo.

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Nole Djokovic solleva il trofeo di Wimbledon: foto presa dall’account ufficiale della competizione.

Wimbledon 2021, finale Djokovic-Berrettini: la sintesi del match

La partita inizia su ritmi non alti: Djokovic commette due doppi falli nel primo game, e la spunta solo ai vantaggi dopo un errore gratuito di Berrettini. Il classe ’96 tiene la battuta con un ace, ma è il serbo a piazzare il primo allungo decisivo strappandogli la battuta a 15, dopo un altro errore del romano su una palla che rimbalza velenosamente.

La strategia di Nole prevede un tennis molto offensivo, tanto che il serbo cerca spesso lo scambio a rete. Un servizio vincente, angolato, vale il 4-1 Djokovic che, dopo aver lasciato il successivo turno di battuta all’avversario, si porta sul 5-2 con un serve & volley e un’altra prima di servizio vincente.

Proprio sulle prime palle fa fatica Matteo, che ne tiene in campo una percentuale appena sopra il 50. Quando il set pare scivolargli di mano, però, il tennista italiano piazza una sorprendente rimonta: vince un game estenuante, dopo aver annullato anche un set point, e poi tiene il servizio sul 3-5 attaccando l’avversario con lo smash.

Djokovic appare comunque in controllo, ma il suo esporsi troppo al gioco dell’avversario gli costa caro nel game successivo, quando subisce un passante in cross che permette a Berrettini di accorciare sul 4-5 e firmare il suo primo break dell’incontro.

Si alza il livello al servizio, e con un’altra prima vincente Berrettini rimette le cose in parità. Djokovic interrompe la scia costringendo l’avversario ad un errore in risposta e tenendo la battuta a zero. Ma Berrettini sente di non poter perdere il set e si tiene in scia mantenendo il servizio ai vantaggi. Si va al tie-break e Berrettini prende subito un largo margine di tre punti. Nole accorcia dopo un altro errore dell’avversario, ma alla fine il venticinquenne la chiude con l’ace del 7-4.

Nel secondo set l’unico vero rimpianto di Berrettini per ciò che riguarda il match: avanti 40-15 nel primo game, spreca tutto con tre errori consecutivi che consentono a Djokovic di andare a chiudere sottorete. Parziale che segue la stessa falsariga del primo, con Djokovic che si porta avanti di due break sfruttando ancora il gioco sottorete e qualche concessione di troppo dell’avversario, che nel terzo gioco spreca malamente un’opportunità del 40-30 dopo una grande prima di servizio. Sotto 4-0, il tennista italiano prova un’altra epica rimonta: prima tiene la battuta con un grande ace, subisce il seguente turno al servizio dell’avversario rispondendo fuori, ma poi trova il break del 3-5 grazie a due passanti consecutivi.

Ancora il servizio gli permette di tenere, ai vantaggi, un altro turno di battuta (4-5). Ma il doppio miracolo non si concretizza, perché Nole tiene i nervi saldi e va a chiudere nel game successivo tenendo la battuta a zero su un errore in risposta dell’avversario.

Inizio di terzo set fulmineo per Berrettini, che tiene il servizio a zero spingendo col dritto e mettendo a segno un altro ace (saranno 16 alla fine del match). Djokovic non si scompone e vince i due giochi successivi, martellando sul punto debole dell’avversario, il rovescio, che spesso viene spedito in rete.

Nel quarto gioco Djokovic ha due opportunità del 3-1, Berrettini le annulla con il lungolinea, ma il serbo colpisce al volo e mette in campo un’altra prima di quelle che fanno male.

Berrettini si affida al servizio e tiene il suo turno in battuta, ma Djokovic fa altrettanto chiudendo un game combattuto con un grande servizio al centro (4-2). Il lungolinea di Berrettini mette in difficoltà il serbo, che però quando va a servire può dettare il ritmo e costringe l’avversario a sbagliare, portandosi sul 5-3. Berrettini tiene ancora il servizio con un colpo al volo, ma perde l’ultimo gioco a zero, cedendo il set su un dritto in cross fuori misura.

Berrettini non demorde e tiene sul filo di lana anche l’ultimo parziale. I due tennisti mantengono la battuta sino al tre pari, quando è Djokovic a trovare il break decisivo grazie ai soliti colpi angolati e a un “regalo” di Matteo, che commette un doppio fallo. Nole può servire e sfrutta l’occasione per mettere ancor più pressione all’avversario, che sbaglia un dritto mandando il serbo sul 5-3. Berrettini serve per restare nella partita, ma dopo un altro match point annullato, spedisce in rete un rovescio che consegna a Djokovic un altro record: sesta vittoria a Wimbledon e ventesima in un torneo dello slam. Aggancio a Federer e Nadal completato.

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