Volley femminile: Bergamo resta in A

Con la rilevazione del titolo della gloriosa Volley Bergamo, il nuovo progetto, denominato Volley Bergamo 1991, ha ottenuto i titoli per l’iscrizione in A1

Bergamo può festeggiare. La permanenza in Serie A1, prima una speranza, ora è diventata realtà. é stato ufficializzato venerdì scorso, infatti, il passaggio della gloriosa Volley Bergamo (che, soprattutto sotto lo sponsor della Foppapedretti, aveva riscritto la storia del volley, arrivando più volte sul tetto d’Europa), che inizierà la stagione 2021/2022 sotto il nome del Volley Bergamo 1991.

Il progetto, le cui pratiche per la domanda di iscrizione sono state concluse pochi giorni fa, avrà come Presidente Chiara Rusconi, affiancata dai due Vicepresidenti Paolo Bolise e Stefano Rovetta, e dall’Amministratore Unico Andrea Veneziani, primo collaboratore, assieme a Bolise e Rovetta, del progetto, che ha trovato l’appoggio delle istituzioni cittadine e di più di venti soci.

Ci siamo spesi e messi in gioco per dare vita e sostenere il Volley Bergamo 1991 . Tengo in modo particolare a questo progetto, perché credo fortemente nei valori e nella cultura dello sport. Penso siano essenziali nella crescita delle nuove generazioni e per questo considero fondamentale dare al Settore Giovanile il giusto impulso, perché sia punto di aggregazione e di crescita delle giovani che guardano con passione alla pallavolo“.

Queste le parole del vicepresidente Paolo Bolis, al quale fa eco l’altro vicepresidente. Stefano Rovetta:

È stato un percorso con molti ostacoli, ma ogni nuova difficoltà accendeva-ulteriormente la nostra voglia di andare avanti. Riuscire a coordinare le forze imprenditoriali per creare la nuova società e regalare alla città la-certezza di poter continuare a essere protagonista nella Pallavolo di serie A, è stata una missione in cui non abbiamo mai smesso di credere ed è-stata portata a termine grazie al contributo di tutti gli stakeholders e di chi ha creduto in questo progetto”.

Parole di generale felicità per il salvataggio della società, arrivano anche dalla neo presidentessa Chiara Rusconi, che ha rilasciato parole al miele per il progetto rilevato dalla Zanetti, società che aveva originariamente salvato le orobiche dal fallimento:

“Quando mi è stato proposto di ricoprire il ruolo di Presidente di Volley-Bergamo 1991, è stato come vivere un sogno e vederlo avverarsi. Da piccola, ho sempre desiderato diventare una pallavolista che giocasse sui campi di serie A e vivesse di volley, ma ovviamente il sogno non dipendeva solo dalla mia carica e dalla mia grinta, ma anche dal mio aspetto fisico: altezza e alcuni infortuni hanno influito vivamente. E ora ecco una nuova, incredibile avventura. Mi trovo a ricoprire una carica che mi riempie di orgoglio e responsabilità. Accetto una sfida per la quale credo ci vogliano molti ingredienti: amore per lo sport, senso di responsabilità verso i giovani che vogliono praticare la pallavolo, entusiasmo e chissà, forse anche un pizzico di sana follia“.

Non può che essere ugualmente felice l’amministratore unico, Andrea Veneziani:

È un progetto assolutamente nuovo per Bergamo, mai visto prima: abbiamo dato vita a una società insieme a oltre 20 appassionati che ci hanno seguito in questa avventura, hanno creduto nella strada che volevamo percorrere e con loro siamo riusciti a-dare continuità a un bellissimo movimento della Pallavolo femminile. Era importante non disperdere il patrimonio di passione che da trent’anni segue e muove il volley rossoblu. Ho visto i bergamaschi innamorarsi giorno dopo giorno della nostra pallavolo e so che si sarebbero sentiti privati-di una parte fondamentale del tessuto sociale della nostra città. Con oggi diamo inizio alla nuova avventura, seguendo il solco di una grande storia”.

Parole di giubilo che permettono ad una piazza storica di non compiere una misera fine, sparendo dalla pallavolo italiana. Una fine che, oltre che immeritata, avrebbe tolto lustro alla gloria e alla competitività che Bergamo e il campionato italiano si erano create.

Adesso, la parola d’ordine, per tornare grandi, è una: ricostruzione. Come le arabe fenici, le orobiche devono dimostrare di saper risorgere dalle ceneri.

Solo così, si può raggiungere nuovamente la gloria, unendo, a ciò, la calma e la pazienza, Che, si sa, sono le virtù dei forti.