Nel mondo delle scommesse sportive esistono diverse strategie che possono permettere allo scommettitore di avvicinarsi con maggiori probabilità ai propri obiettivi.
In questo senso, il Value Betting può certamente rappresentare una delle strategie più diffuse, conosciute e, spesso, applicate, nella consapevolezza che la ricerca di un vantaggio sia fondamentale per ottenere un successo a lungo termine.
In particolare, il Value Betting rappresenta una tecnica particolarmente efficace per sfruttare le inefficienze del mercato e ottenere un rendimento positivo nel tempo. Una strategia con cui tutti gli scommettitori che desiderano avvicinarsi con maggiore consapevolezza al betting prima o poi incontrano nella loro strada, e che abbiamo scelto di condividere in questa pagina, proponendovi una guida al Value Betting che sia a beneficio di tutti i nostri lettori, anche quelli meno esperti.
Cominciamo dunque dal comprendere che cos’è il Value Betting, quali siano le sue principali caratteristiche e come puoi ottenere il meglio da questa strategia in pochi minuti!
Cos’è il Value Betting?
La prima cosa che dobbiamo fare nel momento in cui parliamo di Value Betting è, evidentemente, cercare di definire questo contesto.
Nelle parole più semplici, il Value Betting consiste nell’identificare quote che sono sottostimate dai bookmaker. In altre parole, si tratta di scommettere su eventi che, a giudizio dello scommettitore, hanno una probabilità di successo maggiore rispetto a quanto indicato dalla quota proposta.
Sembra facile? Ebbene, non lo è affatto! Per trovare valore nelle quote occorre infatti avere una grande capacità di analisi e uno spirito di osservazione non comune.
Ma come fanno molti scommettitori professionisti a trovare valore nelle quote?
Come si identifica una Value Bet?
Iniziamo con piccoli passi, al fine di introdurre un argomento che merita ulteriori approfondimenti che dedicheremo a tutti i nostri lettori nei prossimi giorni.
Per il momento possiamo però già ricordare che per identificare una Value Bet, e dunque una scommessa che abbia valore perché le quote del bookmaker non lo riflettono adeguatamente, è necessario un processo di analisi rigoroso.
Insomma, gli scommettitori professionisti non sono improvvisati e per trovare una Value Bet impiegano spesso molto tempo, oltre che l’utilizzo di strumenti di interpretazione delle quote particolarmente raffinati (fermo restando che il giudizio su una Value Bet o meno dipenderà poi dalle singole scelte dello scommettitore – analista).
Tutto ciò premesso, il primo passo che viene compiuto dall’analista alla ricerca di una Value Bet è certamente quello del calcolo della probabilità reale dell’evento. Viene dunque effettuata un’analisi statistica di dati storici e recenti relativi all’evento e alle squadre/atleti coinvolti, e uno studio dei fattori esterni che possono impattare sulla reale valorizzazione delle quote, come infortuni, condizioni meteo e così via.
Considerato che l’elevato numero di fattori che può impattare sull’individuazione di una Value Bet potrebbe rendere difficile questo lavoro anche agli occhi dell’analista più attento, è sempre più diffuso il ricorso a software che applicano modelli matematici per la stima della probabilità, permettendo così di arrivare a una valutazione più corretta, puntuale e rapida rispetto a quanto non si potrebbe fare con i soli calcoli manuali.
Una volta che l’esperto scommettitore ha individuato il reale valore della quota, dovrà evidentemente cercare di capire se i bookmaker la stiano prezzando o meno correttamente. Anche in questo caso, la tecnologia viene d’aiuto nel momento in cui consente di effettuare in pochi clic il confronto con le quote offerte dai diversi bookmaker, alla ricerca di quella che offre il gap più favorevole per la Value Bet.
Anche qualora non ci sia un valore aggiunto particolarmente importante, l’analista non dovrebbe demordere: è infatti possibile attivare un monitoraggio delle quote di diversi bookmaker per individuare discrepanze significative. Ricordiamo infatti che le quote dei bookmaker cambiano in continuazione e che un piccolo valore aggiunto potrebbe trasformarsi in qualcosa di molto più interessante nelle ore o nei giorni successivi.
Come ultimi step in carico all’analista, seguiranno la valutazione del margine di profitto implicito nelle quote e l’applicazione della propria strategia.
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Esempio pratico di Value Bet
Lo sappiamo bene: le valutazioni che abbiamo compiuto nelle scorse righe potrebbero risultare ben ostiche agli occhi dei neofiti. Proviamo però a semplificare un po’ il tema facendo un esempio pratico di Value Bet che possa permettere a tutti i nostri lettori di comprendere meglio le nostre riflessioni.
Per far ciò, supponiamo di voler scommettere su una partita di calcio tra l’Italia e il Portogallo e che l’Italia abbia una probabilità del 60% di vincere una partita, secondo le analisi dello scommettitore.
Ora, ipotizziamo anche che su questo esempio il bookmaker offra una quota di 2.00 per la vittoria dell’Italia. È evidentemente una potenziale Value Bet:
- Valore atteso della scommessa: 0.6 (probabilità) * 2.00 (quota) = 1.20
- Profitto atteso: 0.20 (differenza tra valore atteso e quota)
In questo caso, scommettere sulla vittoria della squadra in questione offre un potenziale profitto del 20%, superiore al rischio implicito nella quota.
Perché conviene fare Value Betting: quali sono i suoi vantaggi
A questo punto della nostra pur breve spiegazione dovrebbero essere molto chiari quali sono i vantaggi del Value Betting, una strategia a cui molti scommettitori puntano per ottenere dei benefici nelle loro scommesse sportive.
Il primo grande vantaggio del Value Betting è la possibilità di ottenere un rendimento positivo nel tempo: come abbiamo visto, l’opportunità di individuare delle scommesse di valore potrebbe aprire le porte a un ritorno sostenibile nel tempo, anche se – lo ribadiamo – non è sempre facile individuare delle quote di valore e, naturalmente, tutto dipenderà poi dal fatto che la nostra previsione si rivelerà o meno corretta.
Altro vantaggio è poi quello della riduzione del rischio rispetto a scommesse impulsive: il Value Betting obbliga infatti lo scommettitore ad un’attività di analisi e di pianificazione approfondita che richiede di essere seguita con particolare attenzione, ponendo così lo scommettitore al riparo delle emozioni più irruente che potrebbero portarlo a scommesse poco consapevoli.
Insomma, un approccio strategico e basato sull’analisi non può che garantire un maggiore controllo sul proprio bankroll, con un beneficio complessivo che non potrà che tradursi immediatamente in una maggiore efficacia.
Perché il Value Betting non è sempre facile: gli ostacoli da affrontare
Fin qui, una serie di aspetti evidentemente positivi che lo scommettitore alle prese con il Value Betting cerca di conquistare portando avanti questa strategia.
Tuttavia, il Value Betting non è sempre facile da affrontare e gli ostacoli che lo scommettitore deve superare non sono certamente pochi. È proprio questo l’elemento che spesso allontana molti scommettitori dal cercare di conquistare i migliori favori del Value Betting: la difficoltà, soprattutto iniziale, li allontana dalla possibilità di perseguire questa strategia e i vantaggi correlati.
Insomma, il Value Betting è tutt’altro che una scorciatoia: richiede invece molto tempo e tanta dedizione per l’analisi e la ricerca approfondita che devono essere sottostanti a qualsiasi tipo di decisione.
Il Value Betting necessita infatti di una solida conoscenza del mondo sportivo e delle statistiche, elementi che non possono che essere conquistati se non attraverso l’investimento di tempo e risorse.
Guai inoltre a pensare che il Value Betting possa comunque rappresentare la panacea di tutti i tuoi problemi di betting: anche ammesso che tu sia stato in grado di individuare del valore nelle quote, non garantisce comunque delle vincite sicure, ma solo un vantaggio a lungo termine!
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