La tragicomica avventura di Cesare Prandelli al Valencia, terminata il 30 dicembre 2016 dopo appena due mesi di lavoro, potrebbe avere anche dei risvolti giudiziari.
Mentre il club spagnolo, guidato adesso Salvador González Marco (detto Voro), torna vittorioso dalla difficile trasferta di Villarreal, e respira un po’, dopo le settimane terribili passate nei bassifondi della classifica, la società starebbe preparando una causa contro l’ex-allenatore della nazionale italiana, per violazione contrattuale.
“A Valencia mi sono sentito umiliato, perciò me ne sono andato – ha ribadito in un’intervista a Premium l’ex-Parma – Sono mancati i presupposti per lavorare con trasparenza, mi hanno chiesto di fare l’allenatore e il dirigente, senza poi darmene la reale possibilità“. Il rapporto fra club ed allenatore in realtà si risolse con una risoluzione consensuale del contratto, cosa che ha permesso al Valencia di risparmiare sull’anno e mezzo di contratto rimanente, ma l’ufficio legale dei valenciani starebbe valutando l’ipotesi, visto i pessimi modi in cui è finita la storia con l’allenatore italiano, ed avrebbe anche intenzione di chiedere i danni.
Il club di Peter Lim non avrebbe però digerito che i collaboratori di Prandelli non abbiano percorso la stessa strada dell’allenatore, rimanendo di fatto al loro posto, e creando confusione nel Valencia. Parliamo del figlio Niccolò, di Gabriele Pin, di Valter Vio e di Renzo Ciulli.
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