Vado ad allenare in Romania: lascia l’Italia per vincere lo scudetto | Da oggi nel centro sportivo

Nel caos dello scandalo dei giocatori scommettitori, arriva il terzo allenatore a volare in Romania. Un altro italiano all’estero.
C’è chi va all’estero per scrivere la storia, nel caso di Carlo Ancelotti tendente alla leggenda, c’è chi insegna calcio, come Roberto De Zerbi al Brighton. E chi ha tutta l’intenzione di miracol mostrare in Turchia, come Montella.
Ma là fuori, al di là dei confini c’è una schiera di allenatori italiani in costante aumento. In Francia la pattuglia più nutrita, aumentata dall’arrivo di Ringhio Gattuso. Anche la Romania è sulla buona strada per pullulare di tecnici nostrani.
Andrea Mandorlini è lì già da un po’. La prima esperienza addirittura nel 2009 con il CFR Cluj porta a casa uno scudetto (il secondo della loro storia), una Coppa e una Supercoppa. Ma l’anno dopo passa dalle stalle alle stelle, e viene esonerato a settembre.
Hellas Verona, Genoa, Cremonese, Padova-bis, e perfino Mantova, un lungo girovagare per l’Italia, ma il postino bissa sempre due volte, così da quest’anno l’allenatore ravennate è di nuovo al Cluj.
Cristiano Bergodi e l’esperienza a Bucarest
C’è chi conosce la Romania come le sue tasche: è Cristiano Bergodi. La prima volta addirittuera nel 2005 quando venne nominato tecnico del Naţional Bucarest, sostituendo il dimissionario Roberto Landi. Arriva settimo e in finale di coppa, persa con il Rapid Bucarest. L’anno dopo firma con il Cluj, che porta in Europa. A gennaio 2009 è l’allenatore del Politehnica Iasi, la stagione susseguente passa alla Steaua Bucarest, dove non va un granché.
Torna in Italia per allenare Modena, Pescara e Brescia, ma il richiamo della Romania è troppo forte per non ascoltarlo: così nel 2015 allena il Rapid di Bucarest, poi Târgu Mureș. Per l’ex difensore della Lazio dalla Romania all’Italia il passo è breve, di nuovo Modena, poi il Voluntari nel 2020 è alla guida dell’Universitatea Craiova, che porta nei playoff “scudetto”. La stagione susseguente guida il Sepsi, con cui vince la seconda Coppa di Romania consecutiva. Ora, dopo otto anni, è al Rapid Bucarest dove ha sostituito un’altra vecchia conoscenza del calcio nostrano: Adrian Mutu.

Italiani in Romania, non c’è due senza tre
Mandorlini e Bergodi disputeranno un altro derby italiano tra loro. Sì perché il giovanissimo Giovanni Costantini, a 39 anni vola in Romania dove ha firmato con la Universitatea Craiova.
L’allenatore messinese era già uno dei tanti tecnici fuori dall’Italia, era sulla panchina dell’Agia Napa, formazione di seconda divisione cipriota. Dice il proverbio: non c’è due, senza tre.