Ufficiale: Terry si ritira

L’ex capitano del Chelsea e della nazionale inglese farà l’allenatore in seconda di Dean Smith all’Aston Villa.

 

John Terry

Ora è davvero ufficiale: John Terry ha deciso di appendere gli scarpini al chiodo. La bandiera del Chelsea, come vi avevamo informato un mese fa, sembrava essere ad un passo dallo Spartak Mosca ma alla fine lui ed il suo entourage hanno rifiutato l’offerta, spiegando che non era la soluzione migliore per lui. Oggi, a certificare il ritiro annunciato qualche giorno fa, è l’annuncio dell’Aston Villa che ha scelto Terry come assistente del nuovo allenatore Dean Smith.

Senza ombra di dubbio, si ritira una delle leggende non solo del Chelsea, ma anche del calcio inglese ed europeo. Terry è stato fonte di ispirazione per moltissimi giocatori, come ha affermato Lampard in questi giorni, definendolo “un’ispirazione continua”. Lo storico capitano dei Blues può sicuramente essere soddisfatto della sua carriera, costellata da tanti successi, ma anche da momenti negativi, come è naturale che sia nella vita di un calciatore.

Nato a Londra il 7 Dicembre del 1980, Terry iniziò a muovere i suoi primi passi come calciatore nelle giovanili del West Ham, squadra per la quale suo padre Ted andava pazzo, ricoprendo fin da subito il ruolo di difensore centrale. A soli 14 anni, Terry venne notato dagli osservatori del Chelsea che decidettero così di ingaggiarlo per il proprio settore giovanile. Nessuno si sarebbe  mai aspettato che quel ragazzino sarebbe diventato la leggenda che tutti i tifosi blues amarono e tutt’oggi amano. Anche al Chelsea, Terry fu schierato come difensore centrale ed i Blues decisero che era adatto per ricoprire quel ruolo.

Il debutto ufficiale con la maglia del Chelsea è datato 28 ottobre 1998, a 17 anni, in Football League Cup contro l’Aston Villa di Vialli, con i Blues che stracciarono i Villans con un 4-1. La prima da titolare, invece, Terry la giocò sempre in quella stagione in FA Cup, il 2 gennaio del 1999, contro l’Oldham Athletic ed i suoi compagni vinsero per 1-0. Il debutto in Premier League arrivò un mese prima, esattamente il 26 Dicembre contro il Southampton.

Dopo un prestito breve da gennaio a maggio del 2000 al Nottingham Forest, dove collezionò solo sei presenze in Championship, nella nuova stagione venne ritenuto pronto da Claudio Ranieri per giocare in prima squadra. Il tecnico italiano lo fece giocare al fianco di un grandissimo difensore come Desailly. Con i Blues, Terry disputa una grandissima stagione, venendo eletto per la prima volta miglior giocatore del club di quell’anno dai tifosi che già si erano affezionati nonostante avesse solo 20 anni. E fu proprio in questa stagione che Terry segnò il suo primo gol e lo fece nel derby londinese contro l’Arsenal il 13 gennaio del 2001. Nello stesso anno, Terry giocò la sua prima partita da capitano a causa dell’assenza di Desailly il 6 dicembre contro il Charlton.

Al Chelsea cambiano proprietari (il club venne acquistato da Abramovich nel 2003) ed allenatori (Ranieri esonerato e panchina affidata a José Mourinho, fresco vincitore della Champions League col Porto), ma non il modo di giocare di Terry che dalla stagione 2004-2005, visto il ritiro di Desailly, divenne capitano della squadra. Quell’anno, il Chelsea vince il suo secondo titolo a cinquant’anni dal primo e conquista la Football League Cup, mentre Terry viene premiato per la seconda volta come miglior giocatore del club, firmando anche otto reti, oltre a quello di miglior difensore della Champions League. L’anno successivo, il copione è identico: Chelsea vincitore del Community Shield e della Premier League, Terry riconfermato miglior giocatore.

Nella stagione 2006-2007 avvengono alcuni episodi molto singolari. Il 14 ottobre 2006, ad esempio, Terry si propose di fare il portiere a causa degli infortuni di Cech, Cudicini ed Hilario. In questo stesso anno, Terry subisce un brutto infortunio al volto nella finale di Carling Cup da parte di Diaby ed il difensore è costretto ad essere trasportato immediatamente in ospedale. Fortunatamente, il giocatore si riprese e non fu riscontrato nessun danno grave, anche se inizialmente si teneva il peggio. Nonostante i tanti infortuni, Terry riuscì a collezionare quantomeno 45 presenze in tutte le competizioni e a fine stagione rinnovò il contratto coi blues.

I successivi due anni, furono tra i più bui e sfortunati per Terry e per il Chelsea. Dopo alcuni brutti risultati ed a causa di alcuni screzi con la società, Mourinho rassegnò le proprie dimissioni, lasciando la squadra nelle mani del già dirigente Avraham Grant. Il 16 dicembre 2007 , invece, Terry subì un grave infortunio, rompendosi le ossa del piede nel derby contro l’Arsenal a causa di un fallo di Eboué e riuscì a tornare in campo solo per la finale di Carling Cup, persa per 2-1 contro il Tottenham. Ancor più sfortunata per il giocatore inglese è la finale di Champions League tutta inglese contro il Manchester United, persa ai rigori a causa di un suo errore e di quello di Anelka.

Neanche l’anno successivo, il Chelsea riesce a risollevarsi, né con Scolari, esonerato a metà stagione, né con Hiddink, che vinse solamente la FA Cup, perdendo la finale di Champions League di quell’anno contro il Barcellona. Nella stagione 2009-2010, sulla panchina dei Blues si siede Ancelotti e Terry conquistò il suo primo double vincendo campionato e coppa nazionale. La gioia più grande per il capitano dei Blues, però, arriva nella stagione 2011-2012, quando vinse la Champions League battendo in finale il Bayern Monaco ai calci di rigore, sollevando il trofeo nonostante non potè giocare quella partita a causa dell’espulsione che rimediò nella semifinale di ritorno contro il Barcellona.

L’ultimo trofeo con il Chelsea arriva nella stagione 2014-2015, quando i Blues allenati nuovamente da Mourinho vinsero la Premier League e Terry riuscì a sollevare ancora una volta il trofeo. Dopo ventidue anni tra le giovanili e la squadra maggiore conditi da 717 presenze e 67 gol, Terry lascia il Chelsea e viene ingaggiato dall’Aston Villa il 3 luglio del 2017. Dopo aver perso la finale play-off contro il Fulham per 1-0, Terry decide di svincolarsi dal club a fine anno, chiudendo definitivamente le porte con il calcio giocato

Per quanto riguarda il capitolo nazionale, Terry è sicuramente uno dei giocatori più forti mai avuti dalla nazionale inglese. Il suo debutto arrivò nel 2003 contro la Serbia e da allora non uscì più dal giro dei convocati. Nel 2006 divenne anche capitano della nazionale ed è stato il primo giocatore dei Three Lions a segnare nel nuovo impianto di Wembley. A causa delle accuse di razzismo, però, nel 2010 gli venne tolta la fascia di capitano e le stesse accuse non gli consentirono di continuare a restare in nazionale, con Terry che annunciò il ritiro dal palcoscenico internazionale nel 2012.

Nel corso della sua carriera, Terry ha ricevuto tanti riconoscimenti. Non è solo stato eletto per tre volte miglior giocatore dell’anno, ma è stato anche nominato miglior difensore della Champions League nel 2005, nel 2008 e nel 2009. Inoltre, è stato votato come Giocatore dell’anno della PFA nel 2005 e fino al 2009 è sempre stato incluso nella FIFA FIFPro World IX. Ai Mondiali di Germania del 2006, Terry fu l’unico calciatore inglese a comparire nella squadra ideale. Adesso c’è un’avventura tutta nuova ad attendere la leggenda inglese e non sarebbe una sorpresa vederlo tra qualche anno su qualche panchina della Premier, magari proprio al Chelsea, la squadra della sua vita.

 

 

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