La Uefa ha ufficializzato la lista delle 13 città ospitanti le partite di Euro 2020: Baku, Monaco di Baviera, Roma, San Pietroburgo, Buxelles, Copenaghen, Budapest, Amsterdam, Dublino, Bucarest, Glasgow, Bilbao e Londra
E’ ora di sperimentare novità nel mondo del calcio. Dopo la Goal Line Technology e la moviola in campo, che dovrebbe essere approvata dopo la messa in pratica in alcuni campionati già da quest’anno, è giunto il momento del primo campionato di Europei itinerante. Nel 2020, infatti, le nazionali della Uefa disputeranno la competizione per il titolo di campione d’Europa in ben tredici città diverse.
L’ufficialità era già arrivata a metà luglio. Le tredici città coinvolte saranno Baku in Azerbaijan, Monaco di Baviera in Germania, Roma in Italia, San Pietroburgo in Russia, Bruxelles in Belgio, Copenaghen in Danimarca, Budapest in Ungheria, Amsterdam in Olanda, Dublino in Irlanda, Bucarest in Romania, Glasgow in Scozia, Bilbao in Spagna e Londra in Inghilterra.
Stamattina, però, c’è stata la prima cerimonia ufficiale alla London City Hall, dove il nuovo presidente Aleksander Čeferin si è prodigato nel primo discorso come presidente della Uefa. E’ stato svelato anche l’identità visuale, cioè il logo ufficiale di Euro 2020, che cadrà nel 60° anniversario della competizione.
E’ stato scelto il ponte come fulcro dell’identità visuale, essendo un simbolo di unione universalmente accettato. Ciascuno dei 13 loghi unici delle città ospitanti avrà come simbolo un ponte cittadino. Sul logo di Londra, svelato oggi, campeggia il celebre Tower Bridge, mentre gli altri 12 loghi verranno svelati uno alla volta in occasione di altrettanti eventi individuali.
Non ci saranno squadre qualificate di diritto, visto che anche le nazionali dei paesi delle città ospitanti dovranno superare la fase a gironi di qualificazione, che inizierà nel settembre del 2019. Il format di Euro 2020 sarà lo stesso di Euro 2016: le qualificazioni mediante gironi stabiliranno 20 delle partecipanti, ovvero le prime due di ciascuno dei dieci gironi di qualificazione; a queste bisognerà aggiungere le altre quattro nazionali, che dovranno superare la nuova UEFA Nations League, con gli spareggi in programma nel marzo 2020, che di fatto sostituirà i play-off.
Le nazionali dei paesi ospitanti che si qualificheranno per le fasi finali giocheranno due gare della fase a gironi in casa, ma tale garanzia non ci sarà per la fase a eliminazione diretta. In ognuno dei sei gironi potranno essere inserite un massimo di due nazionali dei paesi ospitanti. L’inserimento delle nazionali dei paesi ospitanti verrà effettuato anche tenendo conto delle distanze di viaggio.
Ecco le tredici città ospitanti:
Monaco (Germania) – tre partite della fase a gironi e un quarto di finale
Baku (Azerbaigian) – tre partite della fase a gironi e un quarto di finale
Roma (Italia) – tre partite della fase a gironi e un quarto di finale
San Pietroburgo (Russia) – tre partite della fase a gironi e un quarto di finale
Bruxelles (Belgio) – tre partite della fase a gironi e un ottavo di finale
Copenhagen (Danimarca) – tre partite della fase a gironi e un ottavo di finale
Budapest (Ungheria) – tre partite della fase a gironi e un ottavo di finale
Amsterdam (Olanda) – tre partite della fase a gironi e un ottavo di finale
Dublino (Irlanda) – tre partite della fase a gironi e un ottavo di finale
Bucarest (Romania) – tre partite della fase a gironi e un ottavo di finale
Glasgow (Scozia) – tre partite della fase a gironi e un ottavo di finale
Bilbao (Spagna) – tre partite della fase a gironi e un ottavo di finale
Londra (Inghilterra) – semifinali e finale
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