Fabio Fognini cede in quattro set a Lucas Pouille nel primo ed unico match di giornata, e l’Italia esce così sconfitta nei quarti di finale di Coppa Davis contro la Francia.

Serviva una piccola impresa per rimontare lo svantaggio maturato ieri con la sconfitta nel doppio, ed invece, il sogno dell’Italia si è spezzato subito al primo singolare.

(Fonte: Twitter)

Nella sfida tra i due numeri uno delle rispettive nazionali, era lecito aspettarsi qualcosa di più da Fabio Fognini che, davanti al pubblico di casa di Genova, ha disputato un incontro discontinuo e sottotono vista la qualità che è capace di raggiungere sulla terra rossa, incappando in troppi errori non forzati.

Onore però, a Pouille che, malgrado un inizio deficitario che gli è costato il primo set, ha saputo con lucidità e pazienza, riacquistare fiducia nel proprio gioco organizzando così la personale rimonta.

Il momento cruciale dell’incontro è stato il tie break del terzo set, sul punteggio di un parziale per parte, che poteva far pendere l’ago della bilancia della sfida a favore dell’uno o dell’altro.

E proprio nel momento di massima tensione, Fognini ha messo in campo la peggiore versione di sé, inanellando cinque errori non forzati che hanno praticamente spianato la strada all’avversario più cinico e freddo.

Da qui, la partita sembra scivolare via dalle mani di Fognini, in particolare quando subisce il break nel quarto, ma una reazione orgogliosa gli permette di riassestare il colpo e di rifarsi sotto.

Purtroppo è solo un fuoco di paglia ed immediatamente dopo, Fognini cede ancora una volta il servizio regalando la chance per chiudere a Pouille che non fallisce e porta la Francia in semifinale.

(Fonte: Twitter)

Un’occasione che poteva essere sfruttata meglio, visto anche il fattore campo, ma che dimostra come la Francia, tennisticamente, sia ancora troppo più avanti rispetto a noi, nella qualità dei propri interpreti e nella quantità, se si ricorda che all’appello mancavano Tsonga, Gasquet, Monfils, Simon, Paire ed altri top 100.

Tuttavia, l’Italia si dimostra ancora una squadra competitiva e meritevole di occupare il suo posto nel World Group, ma il lavoro dei prossimi mesi dovrà essere svolto con attenzione e cura, perché la squadra è anno dopo anno sempre più anziana, e sarà necessario integrare, e trovare, giovani all’altezza per non sparire dai radar intenzionali.