ATP MONACO

Terzo titolo in carriera per il giovane tedesco Alexander Zverev, ma forse questo conquistato ieri è quello più importante per lui, davanti al pubblico di casa e in una settimana in cui ha dovuto faticare in più occasioni.

In finale, dopo un inizio titubante, ha spazzato via il qualificato argentino Guido Pella apparso stanco dopo un lungo torneo iniziato, per lui, più di 7 giorni fa.

Zverev ha comandato gli scambi dall’inizio alla fine facendo valere la sua maggiore potenza nel servizio e nei fondamentali da fondocampo costringendo sempre alla difensiva l’avversario incapace di tenere il ritmo nel palleggio.

Dopo poco più di un’ora, il tedesco, che al termine del derby contro Struff nei quarti di finale vinto solo al tie break del terzo, aveva indicato il suolo dicendo “questa è casa mia“, può alzare le braccia al cielo e lasciarsi andare ad una gioia incontenibile.

 Per Zverev, classe ’97, si tratta del terzo titolo in carriera, il secondo stagionale dopo il trionfo a Montpellier, che gli consentirà di salire di una posizione nel ranking assestandosi al 19esimo posto e candidandosi come “sorpresa” nei prossimi grandi tornei su terra rossa.

[3] Zverev b. [Q] Pella 6-4 6-2

ATP ISTANBUL

Finale di lusso tra le prime due teste di serie nel 250 turco dove Milos Raonic , numero 6 del mondo, sfidava Marin Cilic, numero 8: una sfida tra top 10 che prometteva spettacolo ed equilibrio.

In realtà l’equilibrio regge solo nel primo set con i due grandi servitori che difendono i loro turni di battuta senza eccessivi problemi, annullando le sporadiche palle break concesse fino al tie break.

Qui Cilic è il primo a tentare l’allungo ottenendo un prezioso mini break che difende fino alla fine aggiudicandosi il parziale per 7 punti a 3.

Nel secondo Raonic, che aveva disputato un match negli ultimi due mesi prima di questo torneo, inizia a mostrare delle difficoltà dal punto di vista della tenuta fisica, Cilic gli strappa per la prima volta il servizio e difende il break fino alla fine del match annullando le poche chance concesse.

Un successo che consente a Cilic di risalire al settimo posto e di ritrovare un po’ di fiducia in un inizio di stagione per nulla semplice, mentre per Raonic è un buon torneo disputato dopo diversi mesi complicati condizionati dai guai fisici.

[2,WC] Cilic b. [1] Raonic 7-6(3) 6-3

ATP ESTORIL

Continua il momento magico di Pablo Carreno Busta, che conquista il terzo titolo in carriera, il primo su terra rossa e sale al 18esimo posto nel ranking e al settimo nella race che tiene conto dei risultati stagionali.

Una prestazione perfetta contro il gioco aggressivo e vario, ricco di “serve and volley“, con cui Gilles Muller ha provato a creargli problemi.

Ma da fondocampo Carreno è stato perfetto, riuscendo a comandare e ad impedire al lussemburghese di trovare la via della rete con colpi precisi, profondi ed incisivi sia di dritto che di rovescio.

Dopo un primo set dominato, Carreno rintuzza il tentativo di trascinare il match al terzo di Muller, conquistando il secondo parziale al termine di un tie break equilibrato, ma nel quale lo spagnolo ha sempre dato l’impressione di essere in controllo della situazione, chiudendo con una splendida risposta di rovescio che infila l’avversario che stava scendendo a rete dopo il servizio.

Un titolo che conferma un ottimo momento di salute per lo spagnolo e che lo pone come “mina vagante” nei prossimi appuntamenti a partire dal torneo di casa di Madrid.

[1] Carreno Busta b. [3] Muller 6-2 7-6(5)

ATP e WTA MADRID

Nel frattempo è iniziato il secondo Master 1000 su terra rossa dopo Montecarlo, e il secondo grande appuntamento dopo Stoccarda anche per il circuito femminile, nella “caja magica” di Madrid.

Pochi gli incontri maschili con i successi di David Goffin su Khachanov e di Fabio Fognini, che al prossimo turno sfiderà Nadal, sul portoghese Sousa, mentre si sono già completati tutti i primi turni femminili e non sono mancate alcune sorprese.

Tra le azzurre, avanti Roberta Vinci che vince un match insidioso contro la russa Kasatkina, recentemente vincitrice a Charleston, regolata 6-1 al terzo, mentre esce Francesca Schiavone, accreditata di una wild card, che cede alla stanchezza e alla qualificata svedese Larsson. 

Avanti senza problemi Kerber, Pliskova e la campionessa uscente Halep, le prime 3 teste di serie e grandi favorite per il successo finale, mentre fatica Dominika Cibulkova, numero 4 e finalista lo scorso anno, che regola solo 7-5 al terzo l’ex numero uno del mondo Jelena Jankovic dopo quasi 3 ore di gioco.

3 ore e 24 minuti, invece, è il tempo che Caroline Wozniacki ha impiegato per avere la meglio della “Santoro in gonnella” Monica Niculescu che con il suo tennis fatto di tagli, smorzate ed improvvise accelerazioni ha creato non poche difficoltà all’ex numero uno del mondo.

Fuori invece Garbine Muguruza sconfitta in due rapidi set (6-1 6-3) dalla svizzera Timea Bacsinszky. La spagnola, in grande crisi in questo inzio di stagione ha giocato un match orribile con tantissimi errori non forzati uscendo tra i fischi del pubblico di casa.

Successo in rimonta per Maria Sharapova, che dopo aver subito le martellate da fondo della croata Lucic Baroni per un set e mezzo, è uscita alla distanza mostrando un’ottima condizione fisica e un’abitudine maggiore a mantenere certi ritmi. Per la russa, secondo turno da non perdere contro la pin up del tennis Eugenie Bouchard.