Come già detto più volte, il tennis a stelle strisce, soprattutto al femminile, sembra poter disporre di un buon numero di interessanti prospetti per fare da ricambio all’epoca d’oro delle Williams e al buon lavoro fatto da altre ragazze ultimamente come Stephens, Keys e Vandeweghe, tra queste un nome da segnare è quello di Kayla Day.

La ragazzina mancina classe ’99 si è messa in luce nel corso di questo 2017 con l’esordio slam, le qualificazioni di altri importanti eventi, ma soprattutto con gli ottavi di finale raggiunti ad Indian Wells dove ha tolto addirittura un set a Garbine Muguruza.

Un carattere tosto, un tennis già piuttosto completo e tanta voglia di arrivare ai vertici delle classifiche mondiali, ma sarà solo il tempo a svelare se ha davvero la stoffa della campionessa.

Kayla Day è una di quelle ragazze semplici e dall’aspetto alla mano che inizialmente non colpisce, non attira più di tanto.

Sul campo da tennis però, la giovane statunitense si trasforma letteralmente e tira fuori un carattere non da poco oltre che una buonissima preparazione tecnica.

Nata nel paese dove appena mostri un briciolo di talento, vieni subito additato come futuro campione e tutti iniziano inevitabilmente ad aspettarsi il massimo, Kayla sembra in questo primo periodo della carriera destreggiarsi con buona personalità.

Infatti, nonostante un buonissimo ottavo di finale raggiunto ad inizio anno ad Indian Wells nel quale ha portato al terzo Garbine Muguruza, non una qualunque, Kayla Day è stata attenta a non fare il passo più lungo della gamba.

Ha continuato infatti una discreta trafila nei tornei ITF, quelli del circuito inferiore rispetto a quello WTA, per poi azzardare nell’estate i restanti tabelloni di qualificazione degli slam e dei grandi eventi sul suo cemento di casa.

Con un tennis che a prima vista si può tranquillamente definire regolare e continuo, Day non disdegna comunque una interessante propensione ad andare per il vincente soprattutto sul lato sinistro con il suo più che affidabile dritto.

Il dritto mancino, infatti, è il colpo con il quale riesce in più occasioni a trovare il vincente sebbene il suo gioco sia ancora un po’ troppo leggero per i livelli maggiori.

Tuttavia da sinistra riesce a trovare alcune soluzioni molto incisive in particolar modo in lungolinea che le permettono di guadagnare metri nel campo e di dare il via alla sua manovra.

Dal lato destro invece, quello del rovescio, la situazione è basata molto su una spiccata dedizione alla regolarità con pochi sussulti se non, in alcune circostanze, quando sente bene l’appoggio dei piedi al terreno e quando vede il pertugio giusto, con il cross stretto.

Il servizio è ancora un colpo ballerino con una prima che viaggia ad una buona velocità ma non è costante nelle percentuali, e con una seconda che invece balbetta un po’ e non le dà la giusta sicurezza.

Non mancano così prime troppo leggere e facilmente aggredibili o alcuni doppi falli proprio per evitare di cominciare sotto il pressing dell’avversaria lo scambio.

Dove eccelle Kayla Day è sotto il profilo atletico e fisico con notevoli doti in fase difensiva che le permettono comunque di difendere a lungo e di ovviare in questo modo ad una insufficienza per quanto riguarda la potenza dei suoi colpi.

Comunque a Day non manca una buona dose di convinzione nei propri mezzi, in sé stessa oltre che la consapevolezza che la strada da fare è ancora lunga e per questo è conosciuta come una gran lavoratrice.

Questa volontà di continuare a crescere e a progredire, migliorando piccoli dettagli più o meno necessari un po’ in tutte le sue specificità, e una buona conoscenza anche dell’aspetto tattico, di capire cosa è giusto fare sul campo nelle più svariate situazioni, le potrebbero permettere di togliersi buone soddisfazioni.

Con un lavoro soprattutto nella costruzione di una maggiore potenza muscolare per trovare il tanto agognato colpo del ko, Kayla Day potrebbe essere uno di quei nomi da guardare per il futuro, ma anche già nell’immediato, un’altra delle grandi speranze dell’ambizioso tennis a stelle e strisce.