La Svezia potrebbe convocare Ibrahimovic per il Mondiale in Russia, dopo che il fuoriclasse dei Los Angeles Galaxy aveva annunciato il suo ritiro dopo l’Europeo in Francia
Certi amori non finiscono, fanno certi giri immensi e poi ritornano. Così cantava Antonello Venditti in “Amici mai” nel 1991. Perché, in fondo, quando si ama troppo è impossibile allontanarsi troppo, anche quando sono passati ormai 17 anni dall’ultima volta che si è stati in patria, anche quando si è decisi di ritirarsi.
Questo potrebbe essere l’epilogo di Zlatan Ibrahimovic con la Svezia, quella nazionale portata a suon di gol e giocate sopraffine di nuovo nell’élite del calcio internazionale, ma poi abbandonata dopo le brutte figure collezionate negli Europei in Francia nel 2016.
Sembrava la fine della nazionale svedese che, invece, è stata capace di risollevarsi con il nuovo ct Jan Andersson, un rivoluzionario in patria con il Norrköping, eliminando l’Italia negli spareggi dei Play-off, qualificandosi per i Mondiali in Russia, in programma nei mesi di giugno e luglio, subito dopo la fine della stagione delle competizioni per club.
Non solo la Svezia è arrivata fino alla più importante competizione per nazionali, ma non ha mai elemosinato il ritorno del proprio capitano, fuoriclasse e goleador della storia della propria nazionale maggiore con 62 gol in 116 partite totali, aprendo comunque la porta ad un possibile ripensamento.
Dopo aver passato mesi infelici al Manchester United, il trasferimento negli Stati Uniti d’America, l’approdo nella Major League Soccer e il trasferimento ai Los Angeles Galaxy hanno dato nuova linfa vitale ad Ibrahimovic, capace di collezionare già 3 gol in 3 partite, tra l’altro esordendo con una doppietta decisiva.
Il fuoriclasse svedese, così, avrebbe deciso di tornare in nazionale e disputare il Mondiale in Russia, comunicandolo a modo suo, sempre con la grande irriverenza e boria che lo contraddistingue da tanti anni.
Ecco le sue parole:
Un Mondiale senza di me non sarebbe un Mondiale. Andrò ai Mondiali, sì. […] Non sono lo svedese tipico, ma ho dato un posto alla Svezia sulla cartina…
L’esca è stata gettata a mare, ora dovrà essere il ct Andersson ad abboccare all’amo. Perché, in fondo, un Mondiale senza Ibrahimovic non sarebbe un vero Mondiale.
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