Superbike, presentato il team Aruba.it Racing Ducati

Nello scenario del Global Cloud data Center di Ponte San Pietro, stamattina si è svolta la cerimonia di presentazione del team Aruba.it Racing Ducati, che proverà ad infastidire i dominatori assoluti delle ultime tre stagioni, ovvero Jonathan Rea e la Kawasaki ZX-10R. Con l’incognita dei nuovi regolamenti e dei test recenti di Portimao non proprio esaltanti, Chaz Davies e Marco Melandri proveranno a riportare il titolo a Borgo Panigale, come non avviene dal 2011.

La presentazione del team Aruba.it Racing Ducati, con la presenza dei piloti Davies, Melandri e Rinaldi (Aruba.it Junior) (foto da: twitter.com/ArubaRacing)

Il 2018 sarà l’ultimo campionato nel quale la Ducati manderà in pista la Panigale R bicilindrica, prima che venga sostituita dalla nuovissima Panigale V4, che sarà pronta per il 2019. La livrea 2018 presenta, come di consueto nelle ultime stagioni, la predominanza del rosso e del nero, colori del team Aruba.it. Una grande novità di questo nuovo campionato da parte della Ducati è la presenza in griglia del team Aruba.it Junior, che schiererà il campione 2017 della Superstock 1000, Michael Ruben Rinaldi, che avrà come obiettivo quello di adattarsi ed apprendere quanto più possibile della classe regina delle derivate di serie.

Passiamo alle parole dei protagonisti, a partire dal britannico Chaz Davies, 2° lo scorso anno (403 punti) con 7 vittorie, 18 podi e 2 Superpole. “Veniamo da dei test, in Portogallo, alquanto complicati, soprattutto per via delle mie condizioni fisiche. Non sono ancora al 100% dopo l’infortunio dello scorso anno” – spiega Davies – “La moto non ha mostrato ancora tutto il suo potenziale, e finora ci siamo concentrati soprattutto sul ritmo in gara. Credo in Ducati e a Phillip Island avremo anche molte componenti nuove“.

Chaz Davies, durante la presentazione del team Aruba.it Racing Ducati 2018 (foto da: twitter.com/ArubaRacing)

Il nuovo regolamento è difficile da interpretare” – prosegue il pilota Ducati, a proposito della riduzione dei giri del motore – “Pare che i commissari potranno fare ciò che vogliono e quando vogliono riguardo la riduzione di giri, e ciò potrebbe sia essere un vantaggio che uno svantaggio per noi. Sembra che altri, come Honda e Yamaha, si siano avvicinate. Ma preferisco badare più che altro a ciò che questa modifica comporterà per noi. Lo capiremo solo in gara“.

Sul campionato, Davies crede nelle possibilità della Ducati di fare bene: “Quest’anno la virtù prioritaria sarà la pazienza. Dobbiamo riuscire a stare il più vicino possibile alle Kawasaki nelle prime due gare, dato che poi, soprattutto nella seconda parte di stagione, ci sono piste a noi favorevoli. A Phillip Island vedremo i veri valori, che caratterizzeranno almeno la prima parte di campionato“.

Questo il parere di Marco Melandri, 4° nel 2017 (327 punti), con una vittoria, 13 podi e una Superpole. Il ravennate è piuttosto critico con la riduzione dei giri del motore, circa 800: “E’ diventato molto difficile guidare, dato che in curva non pensi più primariamente a come uscire il più velocemente possibile, ma a cambiare marcia” – sottolinea Melandri – “Solo una volta che hai cambiato e la moto è rimasta composta puoi pensare di dare gas. E’ una perdita che si sente ovunque, dato che dobbiamo girare con rapporti finali più lunghi e ci troviamo sempre a centro curva a giri più bassi. La sensazione è sempre di avere una marcia troppo alta in ingresso ed una troppo corta in uscita“.

Marco Melandri, durante la presentazione del team Aruba.it Racing Ducati 2018 (foto da: twitter.com/ArubaRacing)

Sui test svolti finora, Macho non è granché soddisfatto: “A Jerez, a livello di passo, ero abbastanza vicino a Rea. Ma bisogna calcolare che quella è una pista a me molto congeniale. Diversamente, su un circuito che non mi piace molto come Portimao, tutte le nostre difficoltà sono venute fuori e siamo andati piano. Ci serve un deciso passo avanti, trovando maggior facilità a livello della gestione del motore, fin da centro curva“.

Sul campionato, che comincerà in Australia fra poco più di due settimane, Melandri spera di partire bene sin dall’inizio: “Per me sarebbe davvero importante fare bene sin dai primi appuntamenti. Rispetto al 2017 mi sento meglio sotto tutti i punti di vista e, soprattutto, sono pronto ad essere molto più aggressivo nei duelli. L’anno scorso ero più ‘gentile’, soprattutto quando mi ritrovavo in gruppo. Ora credo di poter gestire meglio la situazione. Con quali obiettivi ci rechiamo a Phillip Island? Per vincere ovviamente, non per limitare i danni. Ma sarà dura, poichè penso che tanti potranno riuscirci“.

Gianluca Zippo

Informazioni sull'autore
Laureato in Giurisprudenza alla Federico II di Napoli. Malato di Formula 1 e calcio, seguo anche la MotoGP e la NBA.
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