Squilla il telefonino: dall’alto lato c’è Aurelio De Laurentiis | Devi dirmi di si

Colloquio importante tra il presidente del Napoli e i senatori dello spogliatoio: in ballo la permanenza di Garcia.
Cinque giorni che sono sembrate settimane. La seconda finestra per le nazionali si è aperta ufficialmente lunedì, ma a Napoli la partita del Maradona contro la Fiorentina appare oramai lontanissima, a causa delle vicissitudini delle ultime ore. L’esaltazione per il terzo scudetto è stata seppellita del tutto da una squadra alla disperata ricerca dell’identità perduta, la stessa che le aveva permesso di dominare lo scorso campionato.
Che Garcia fosse in discussione era scontato, se ne parlava già da diverse settimane nonostante il tweet di supporto di De Laurentiis post-pareggio a Bologna. Supporto pubblico, perché il presidente azzurro – insoddisfatto del rendimento – aveva già iniziato a sondare il terreno nel caso in cui la situazione fosse precipitata del tutto.
Siamo arrivati a quel punto. O meglio, sembrava che fossimo arrivati al punto di rottura. Le dichiarazioni del patron della Filmauro durante un evento alla Luiss di Roma parevano, di fatto, aver esonerato il francese. È raro che un presidente parli così pubblicamente di un suo allenatore, a meno che non abbia già deciso di mandarlo via.
L’idea è stata accarezzata, ma è andato in frantumi il sogno di chiudere l’accordo con Antonio Conte, l’unico per cui De Laurentiis avrebbe fatto uno sforzo economico importante.
Supporto
Garcia è salvo, per adesso, ma è necessaria una reazione. Ecco perché, secondo quanto riportato dal Corriere dello Sport, il presidente nella serata di mercoledì – incassato il no di Conte – avrebbe chiamato i senatori della rosa per sincerarsi dell’umore dello spogliatoio e per chiedere il massimo dell’impegno per rimettere le cose in sesto.
Ieri è stato poi in visita a Castel Volturno insieme a tutto lo stato maggiore – ad esclusione di Maurizio Micheli – per incontrare Garcia e discutere del momento difficile.

Tre partite
L’unico motivo per cui l’ex allenatore della Roma è ancora in panchina, è perché non sono stati ritenuti validi gli altri profili. Ma la situazione potrebbe evolversi velocemente, se le cose non dovessero cambiare in fretta.
Garcia ha a disposizione le prossime tre gare – Hellas Verona, Union Berlino e Milan – per riconquistare la fiducia: non sono ammessi ulteriori passi falsi.