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“Spalletti? No grazie”: ha rifiutato la convocazione in Nazionale | Mai più azzurro

Spalletti
Luciano Spalletti, allenatore Nazionale italiana, deve rinunciare alla possibilità di convocare una giovane stella/Stadiosport.it

Uno dei calciatori convocabili dal CT. della nostra Nazionale ha chiarito la sua posizione e ha fatto una scelta abbastanza netta.

Retegui, Jorginho, Joao Pedro, Emerson Palmieri, Luiz Felipe, prima ancora Thiago Motta e Mauro German Camoranesi. Sono stati diversi i calciatori cosiddetti oriundi che, non essendo mai stati convocati dalle proprie Nazionali d’origine, hanno fatto parte, con fortune alterne, della nostra, vestendo la maglia azzurra.

A sdoganare definitivamente questa idea e un nuovo modo di intendere e dare un significato alla parola “oriundo”, è stato l’ex commissario tecnico azzurro Roberto Mancini che non si è limitato a scegliere tra i calciatori stranieri, ma con una qualche origine italiana, che giocassero nel nostro campionato, ma ha aperto anche a quelli che in Italia non ci avevano mai giocato, ma erano comunque convocabili.

Un esempio stretto di questa nuova filosofia è arrivato con la chiamata di Mateo Retegui. L’attaccante, ora di proprietà del Genoa, è stato convocato per la prima volta da Roberto Mancini in Nazionale lo scorso marzo, nonostante giocasse nel campionato argentino e non avesse mai giocato in Italia.

Una chiamata che ha scatenato molte polemiche, ma che è stata difesa con forza da Mancini prima, ma anche da Luciano Spalletti dopo il suo insediamento sulla panchina azzurra. Retegui, però, è stato colui che ha dato il via ad una nuova usanza che potrebbe ripetersi anche in futuro.

Spalletti, le attenzioni su un oriundo

Luciano Spalletti, al momento del suo insediamento e durante la sua prima conferenza stampa da ct. azzurro, lo ha detto chiaramente che il suo scouting sarebbe andato anche oltre i confini nazionali e durante la sua esperienza resterà aperto a possibili oriundi che non hanno mai giocato nella nostra Serie A.

Uno che gioca nel nostro campionato e che lo sta facendo anche abbastanza bene, però, è Matias Soulé. Il fantasista/esterno di proprietà della Juventus, ma in prestito al Frosinone, è uno dei calciatori che più si stanno mettendo in mostra in questa Serie A. Con i suoi cinque gol in appena dieci partite sta trascinando il Frosinone di Di Francesco e le sue giocate non sono passate di certo inosservate.

Soulé
Matias Soulé, fantasista Frosinone, ha rifiutato la possibilità di vestire la maglia azzurra/Stadiosport.it

No a Spalletti, le dichiarazioni del calciatore

Il ragazzo, classe 2003, piace tanto a Luciano Spalletti che, nel corso di queste settimane, lo ha seguito molto e poi lo ha chiamato per sondarne la disponibilità a vestire un giorno la maglia azzurra. Soulé, però, che è già stato pre-convocato in passato dalla Nazionale argentina maggiore, senza mai esordire, ha spiegato chiaramente di sentirsi argentino e di attendere il suo momento con la maglia Albiceleste.

Queste le sue parole sull’argomento rilasciate in un’intervista al termine del match di Coppa Italia tra Torino e Frosinone: “Ho parlato con Spalletti, gli ho detto la verità, ovvero che mi sentivo argentino. L’ho ringraziato perché mi voleva, poi ho parlato anche con Walter Samuel, che mi ha detto che ero pre-convocato. Sto aspettando l’Argentina, non so se arriverà adesso o dopo, ma sono argentino, sono nato lì e il cuore mi dice sempre Argentina”.