Alla Juventus non riesce il 13° successo consecutivo in campionato.
Battuta d’arresto per i bianconeri in questa trasferta in casa della Spal alla vigilia già considerata più insidiosa di quanto non dicessero blasone e distacco in classifica-50 punti di differenza-anche dallo stesso Max Allegri, che in una delle conferenzestampa pre-partita aveva smentito le presunte voci di trasferta troppo facile e già decisa in partenza, ricordando lo score dei ferraresi fino a quel momento-7 punti nelle 3 giornate precedenti alla sfida contro i bianconeri.
Gli uomini di Leonardo Semplici giocano una grande gara, compatti, organizzati, riescono a imbrigliare le manovre e contenere a dovere le sortite offensive dei bianconeri, in giallo per l’occasione.
Sortite che son giustappunto più rare del solito, si pensi a quello che è già forse il più importante incursore bianconero, Douglas Costa, che gioca una buona gara ma le cui accelerazioni questa volta non riescono ad essere letali come suo solito, vuoi per l’appunto per lo straordinario ordine difensivo dei padroni di casa, vuoi per la prontezza di riflessi del giovane portiere Alex Meret-già nel mirino proprio della Juve per il futuro-che nella ripresa gli respinge una conclusione da fuori, o per l’imprecisione di alcuni compagni-nel finale incursione sulla sinistra e cross al centro con colpo di testa fuori dallo specchio della porta di uno sbilanciato e ancora a mezzo servizio Mario Mandzukic, entrato solo nella ripresa e rimpiazzato dal 1° minuto dall’esperimento di Alex Sandro avanzato da Allegri nel tridente offensivo, esperimento dunque non del tutto riuscito.
Si spiega quindi come la maggior parte delle occasioni arrivino soprattutto da conclusioni da fuori, con un Dybala molto diverso dalle ultime uscite, insolitamente spento e che nel primo tempo va vicino al gol 2 volte dalla distanza, la seconda su punizione, ma il suo sinistro è sempre impreciso di poco.
La grande compattezza dei padroni di casa si traduce in un ordine scombussolato della fase offensiva bianconera, tanto che alcune azioni sono imbastite dallo stesso Giorgio Chiellini-uno che in realtà ha ogni tanto il vizietto di prender palla e provarci da solo a sfondare muri avversari invalicabili come in questo caso
Un altro che si vede poco-o affatto- è Higuaìn, stavolta del tutto impalpabile.
Nel finale i ferraresi proverebbero addirittura a vincerla, con un contropiede fulminante che infiamma i cuori dei tifosi del Mazza prima della diagonale difensiva juventina che sventa il tutto.
Un pari che vale oro per la Spal, emblema invece, per la Juve, di un calo di tono del tutto fisiologico-ricordiamo che i bianconeri erano reduci da 2 impegni infrasettimanali nelle precedenti 2 settimane, l’ottavo di ritorno di Champions League in casa del Tottenham e il recupero di campionato contro l’Atalanta, naturale dover rifiatare dopo una tale mole di sforzi, con in mezzo una sosta per le nazionali che non necessariamente sarà ristoratrice, dato che i bianconeri ne han tanti di nazionali, e con gli impegni altrettanto dispendiosi e complicati che verranno dopo.
Insomma, al di là della delusione per l’aver perso 2 punti e per la possibilità che il Napoli risalga la china, se proprio si deve tirare il fiato, meglio farlo-con il dovuto rispetto- contro la Spal che non contro Milan e Real Madrid, le 2 avversarie che la Juve si ritroverà dopo la sosta in rapida successione.
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