Sorteggio di Europa League sicuramente meno impietoso per l’unica italiana rimasta di quanto lo sia effettivamente stato per le italiane di Champions League, ma comunque restituisce sfide decisamente intriganti: la ottima Lazio di Simone Inzaghi ha beccato il Salisburgo, uno dei 2 club della competizione di proprietà della ben nota multinazionale RedBull, l’altra è ovviamente il Lipsia-che ha eliminato nei sedicesimi il Napoli, a sua volta retrocesso dalla Champions-i tedeschi sfideranno l’Olympique Marsiglia, la terza forza del calcio francese, in una sfida del tutto inedita che si preannunzia molto equilibrata; completano il quadro l’Arsenal contro il CSKA Mosca e il Derby della penisola Iberica fra l’Atletico Madrid grande favorita per la vittoria finale e lo Sporting Lisbona, entrambe retrocesse dalla Champions.

Seppur sulla carta l’avversario meno ostico, il Salisburgo, allenato proprio come la Lazio da un tecnico piuttosto giovane, il 41enne Marco Rose non è squadra da sottovalutare, considerando il pressoché mostruoso score che lo vede imbattuto addirittura da 33 gare di fila. Spalleggiato da una società piuttosto fornita di finanze-la RedBull ha sicuramente un buon capitale, ndr-il Salisburgo è la prima squadra austriaca a raggiungere i quarti di finale di una competizione UEFA da circa 13 anni a questa parte, l’ultima era stata l’Austria Vienna, eliminata dalla Coppa UEFA 2004/2005 addirittura da un’italiana, il Parma, anche se solo con 2 pareggi- 1-1 l’andata in Austria, senza gol il ritorno al “Tardini”. Un dato statistico che potrebbe in qualche modo esser favorevole ai biancocelesti.

Ma ce n’è un’altra di statistica, possibilmente ancor più rilevante, che però è decisamente negativa per i biancocelesti: esiste un precedente fra le due formazioni, doppia sfida del gruppo A della fase a gruppi della prima edizione dell’Europa League, stagione 2009/2010, austriaci vincenti in entrambe le sfide con medesimo risultato, 2-1, Giovedì 17 Settembre 2009, alla 1^ giornata, Pasquale Foggia al 59′ illuse i padroni di casa, recuperati da Franz Schiemer e Marc Janko; nel return match, alla 5^ giornata, Giovedì 2 Dicembre 2009, vantaggio austriaco con Rabiu Afolabi, curiosamente di nuovo Pasquale Foggia pareggiò illusoriamente per i biancocelesti, ancor più curiosamente quasi allo stesso minuto del match di andata, stavolta il 57′, ci pensò Somen Tchoyi a chiuderla. Austriaci primi nel girone, laziali al 3° posto, eliminati.

Un altro dato statistico che non sorride ai capitolini è che non superano i quarti di una competizione europea da ormai 15 anni, ancora in Coppa UEFA, edizione 2002/2003, allorquando furono poi eliminati nelle semifinali dal Porto dell’allora astro nascente degli allenatori José Mourinho-che vinse quella coppa e, l’anno dopo, anche la Champions.

Evitato quindi, almeno per il momento, lo scontro diretto con la ‘sorella’ Lipsia, anch’essa di proprietà del colosso RedBull, un eventuale quanto possibile incrocio fra le due compagini rappresenterebbe un curioso quanto imbarazzante caso diplomatico, imbarazzante soprattutto per la UEFA, nonostante il nulla osta dato dalla confederazione stessa a inizio stagione sulla partecipazione di ambedue i club, “nessuna persona fisica o giuridica ha più un’influenza decisiva su più di un club”, le dichiarazioni emerse da Nyon a suo tempo.

Un precedente anche fra CSKA e Arsenal, non molto recente, doppia sfida della fase a gruppi della UEFA Champions League 2006/2007, gruppo G, sorprendentemente nel complesso furono i russi di Valeri Gazzaev ad avere la meglio, vincendo 1-0 la gara di andata, 3^ giornata, Martedì 17 Ottobre 2006 allo Stadio Lokomotiv, decise al 24′ l’allora astro nascente Daniel Carvalho, mentre al ritorno, Mercoledì 1° Novembre 2006, la formazione russa strappò un bel pari senza gol all’ “Emirates Stadium“-nuovo impianto di casa dei Gunners, debuttante proprio in quella stagione.